Si è detto tutto e di più, in questa prima metà della stagione, sull’exploit straordinario del Leicester City guidato dall’italiano Claudio Ranieri. E sulle prime pagine di stampa specializzata e media è così piombato Jamie Vardy, insolito capocannoniere della Premier League. Una storia particolare: quella di un bomber semi-sconosciuto, a digiuno di grande calcio, che sta ribaltando come un calzino una carriera anonima. Vediamo chi, nel recente passato, si è trasformato all’improvviso in eroe del gol nel campionato inglese.
Luther Blissett, gigante del Watford
Classe 1958, centravanti inglese di origini caraibiche, Luther Blissett è stato tra i protagonisti principali del miracolo Watford all’inizio degli anni ’80. Un exploit partito qualche anno prima, quando rilevò la società il celebre cantante Elton John, il quale poi affidò la panchina a Graham Taylor. Nel giro di pochi anni il Watford scalò la piramide del calcio inglese, passando dalla quarta serie al massimo campionato in un crescendo entusiasmante di affermazioni. Il bomber di quella squadra dei miracoli era il nostro Blissett. Nel campionato 1982-83 i “calabroni” si piazzarono addirittura alle spalle del Liverpool campione, spinto a suon di reti da colui che si laureò capocannoniere con 27 centri. Un’impresa epica, che proiettò in copertina il possente centravanti di radici giamaicane. Blissett toccò l’apice ed iniziò subito dopo la discesa. L’annata da urlo convinse il Milan a puntare su di lui per la stagione seguente. Non andò bene: ma questa è un’altra storia…
Dion Dublin, poca fortuna nel grande calcio
Ecco un’altra prima punta dal fisicaccio imponente (188 cm per 78 kg), nato a Leicester nel 1969. Si forma nel Norwich City, ma non arriva alla prima squadra. Si accasa al Cambridge, dove si rivela attaccante prolifico e timbra una cinquantina di reti nelle sole gare di campionato. Sir Alex Ferguson rimane piacevolmente impressionato da Dublin e, non riuscendo a portare allo United un giovane Alan Shearer – allora al Southampton – vira su Dion con una scelta un po’ sorprendente. Con i Red Devils Dublin non sarà molto fortunato, anche a causa di un grave infortunio occorsogli quasi subito. In due stagioni mette insieme la miseria di 12 presenze e 2 reti, che gli fruttano comunque due titoli nazionali. Ma con il grande calcio resterà la sola chance in tutta la carriera, riscoprendo il fiuto del gol in realtà più modeste. Con il Coventry si laurea capocannoniere (ex-aequo con Owen e Sutton) della Premier League 1997-98 segnando 18 reti, mancando tuttavia la convocazione per il Mondiale francese: Hoddle lo aveva inserito nel giro nei mesi precedenti, ma preferì lasciarlo a casa per la fase finale.
Kevin Phillips, 30 gol per la gloria
La stagione della vita. Quella 1999-2000 si può certamente definire così per Kevin Phillips, attaccante di 170 centimetri classe 1973. Formatosi nel Southampton, iniziò da molto lontano la sua rincorsa. Addirittura dalla non-League nel modesto Baldock Town, addirittura come difensore. Fortunatamente lo scovò il Watford e da lì giunse al Sunderland nel 1997. Aveva già iniziato a segnare, ma il picco realizzativo lo toccò all’alba del nuovo secolo quasi come un novello Re Mida. Una stagione tutta d’oro: le reti a raffica alla fine diventarono ben 30, che non solo gli valsero il trono dei bomber ma gli aprirono anche le porte della Nazionale. Prese parte a Euro 2000 in Belgio e Olanda, mancando tuttavia l’appuntamento con il gol negli 8 caps collezionati. Inutile rimarcare che Phillips non riuscì più in seguito ad avvicinare quelle vette toccate al Sunderland, entrando comunque nella storia per quella gloriosa e sfuggente annata perfetta.