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Un mercato pronto a rompere gli equilibri

Negli ultimi anni, complice il predominio bianconero, la Serie A non è mai stata decisa (anche) grazie a un colpo effettuato nel mercato di riparazione. L’ultimo a contribuire in maniera significativa alla vittoria della sua nuova squadra è stato Goran Pandev, acquistato nel gennaio 2010 dall’Inter, autore di tre reti nella stagione in cui Mourinho e i nerazzurri vinsero tutto quello che c’era da vincere. Non un impatto devastante a livello di numeri, c’è chi ha fatto decisamente meglio, ma il macedone era esattamente l’esterno di sacrificio e quantità che serviva all’allenatore portoghese per passare definitivamente dal rombo al 4231, modulo con cui poi l’Inter ha affrontato il finale di stagione (dagli ottavi di Champions League a Stamford Bridge in poi).

Oggi la situazione potrebbe essere simile, seppur vi sia qualche differenza di fondo. Quello scudetto se lo contendevano Inter e Roma, oggi la classifica dice che vi sono ben cinque squadre in quattro punti, con la Juventus alla settima vittoria consecutiva e con un’inerzia che nessun’altra squadra sembra avere. L’Inter ha rallentato sempre nel momento in cui c’era da effettuare lo strappo (contro la Fiorentina prima, col Napoli poi e infine domenica contro la Lazio), i partenopei alternano ottime partite a episodi come quello di Bologna, mentre la Fiorentina continua a tenere botta nonostante abbia un organico (almeno sulla carta) leggermente inferiore alle altre. La Roma, infine, è una bomba a orologeria pronta a esplodere da un momento all’altro – sempre che il Big Bang non sia già avvenuto.

Insomma a parte la Juventus, che da quando può contare su quasi tutti i titolari a pieno regime è tornata a martellare come un tempo, le altre per un motivo o per l’altro hanno assolutamente bisogno di una pedina sul mercato per poter aumentare le proprie chance di vittoria del titolo. Partiamo dai nerazzurri, il cui limite più grande è stato messo in evidenza dalla Lazio: basta un episodio negativo per far saltare il banco, un qualcosa che metta i bastoni tra le ruote al piano iniziale di Mancini (ossia non prendiamo gol che tanto, davanti, in qualche modo la buttiamo dentro prima o poi) e tutte le certezze acquisite in questi primi mesi si sono parzialmente sgretolate. Può capitare di andare sotto, per questo serve un regista in grado di far girare la squadra: Medel ha altre qualità, così come Felipe Melo (anche se fa strano dirlo dopo ciò che ha combinato contro i biancocelesti) e tutti gli altri mediani della formazione. Un po’ lo stesso dilemma di Casa Milan, tanto per restare in Lombardia, con Banega favorito numero uno per qualità e capacità di cambiare volto al centrocampo rossonero. Il ritorno di Pirlo in nerazzurro è poco più di una suggestione fantasiosa – al momento – e l’Inter non ha molto da spendere, a meno che non si privi di Brozović.

Il Napoli, invece, ha bisogno di alternative agli undici titolarissimi di Sarri. Perché Higuaín difficilmente potrà continuare a segnare un gol a partita, perché a centrocampo serve qualcuno che faccia rifiatare Allan, Jorginho e Hamsik senza che il gioco di squadra ne risenta. A Firenze si cerca un’alternativa a Roncaglia per rinforzare la difesa, sperando che Rossi torni a fare anche solo il 50% di quello che aveva mostrato nei primi mesi alla Fiorentina; a Roma, invece, in attesa di capire chi sarà l’allenatore giallorosso (ancora Garcia? Spalletti?), in ogni caso serve un centrale di livello da affiancare a Manolas, spedendo in panchina il fischiatissimo Rudiger. E chissà che il rientro di Strootman, unito all’attaccante esterno che andrà a rimpiazzare il partente Iturbe, non possa essere il vero colpo del mercato invernale giallorosso.

Raramente lo faccio, ma questa volta ne sono più che convinto: sarà un calciomercato molto importante, specie se anche la Juventus decidesse di risolvere l’enigma del trequartista – fallito l’esperimento Hernanes – andando a prendere qualcuno che possa fare davvero il “dieci” alle spalle di Manduzkic e Dybala, permettendo ad Allegri di tornare alla difesa a quattro.