Dalla Formula 1 alle corse clandestine: che fine ha fatto il circuito di Valencia?
Lo abbiamo lasciato nel 2012, ultimo anno in cui si è disputato un Gran Premio di Formula 1 nell’avveniristico circuito di Valencia, per altro una delle gare più belle per i ferraristi degli ultimi anni con Alonso a trionfare dopo una rimonta incredibile in griglia.
Il famoso ponte sul mare come simbolo di un progetto all’avanguardia, in grado di raccogliere su di se gli occhi di milioni di appassionati, una cornice cittadina calda e accogliente come quella della comunità valenciana, ma un tracciato che non è mai stato in grado di entrare nei cuori dei tifosi di questo sport e nel portafoglio di Ecclestone.
Oggi, il circuito di Valencia è un fantasma spettrale lasciato a se stesso, teatro di gare clandestine che al calar della notte ne rivestono i tratti: un lato oscuro che il governo spagnolo ha lasciato prendesse vita dopo aver investito 200 milioni di euro. Eppure i margini per rimediare sono ancora ampi: i danni dovuti all’abbandono possono essere sistemati senza un piano di recupero esoso, le strutture dei box sono in ottime condizioni e anche il nastro d’asfalto non ha subito danni, ma il problema è che non esiste ad oggi alcun piano di recupero.
Il governo ha completamente oscurato e obnubilato questo tracciato, lasciandolo a sé stesso e consegnando sulla schiena dei cittadini valenciani un carico di milioni che il governo non potrà restituire prima del 2023 e che quindi qualcun altro dovrà consegnare. Una situazione al limite del pirandelliano da cui, si spera, potranno prendere spunto altri paesi per evitare che si ripeta uno spreco di questo genere.