La cura Delneri sta portando dei lenti miglioramenti alla formazione dell’Hellas Verona, che quest’anno abbiamo visto arenarsi all’ultimo posto per un mercato sbagliato e la prolungata assenza di Luca Toni. L’attuale tecnico ha raccolto una squadra allo sbando dall’esperienza Mandorlini, anche se molti mali che ha dovuto affrontare l’ex allenatore non dipendevano da lui. La situazione del club è tragica, perché piazzato all’ultimo posto e penalizzato dai vari infortuni di questo inizio di stagione. Una squadra costruita sulle spalle di Toni (un po’ come la Fiorentina di Riganò), ha visto il proprio capitano essere assente in gare decisive per problemi al ginocchio, facendo così perdere un’identità di gioco al collettivo. Delneri sta provando a salvare il salvabile, mirando a una salvezza che è ancora matematicamente possibile. L’obbiettivo arriverà solamente quando i giocatori capiranno le idee di gioco del tecnico di Aquileia, che passano dal cambio di modulo a una maggiore personalità in campo.
Da quando c’è lui, una sconfitta e due pareggi importanti con il Sassuolo e il Milan in campionato. Delneri ha rispolverato il suo famoso 4-4-1-1, che sta dando maggiore equilibrio al gioco dei gialloblù. Ma dovrà ancora sperimentare, perché Toni gioca meglio se assistito nel suo reparto: l’attaccante risulta ancora decisivo anche come unica punta, ma nel secondo tempo con il Sassuolo – affiancato da Pazzini – ha fatto girare meglio il pallone e la propria squadra. Servono undici titolari più intraprendenti, capaci di mettere sottopressione le squadre con lo stesso tasso tecnico. Il risultato di Milano è importante e può essere considerato un buon punto per riscrivere un progetto societario all’insegna della tanto sperata salvezza. Anche se troppo spregiudicato, dosare il 4-2-4 può rivelarsi efficace: così, i giocatori si vedono più sotto porta e cercano una maggiore fluidità nel gioco dalle fasce.
Delneri si è espresso sul risultato ottenuto contro il Sassuolo, che ha lasciato un po’ con l’amaro in bocca visto che la formazione veneta cerca la prima vittoria stagionale in campionato: “Il Sassuolo non è una sorpresa, noi abbiamo fatto del nostro meglio. Con un po’ di fortuna potevamo vincerla, ci prendiamo quanto di buono c’è. Dobbiamo cercare di migliorare, speriamo che la squadra sia attenta a questo. Ai miei non posso dire niente, né sull’impegno né sulla tattica. Reggiamo bene il controllo con tutte le squadre, dobbiamo prendere spunto da queste partite. I risultati poi possono venire e non venire. Noi puntiamo a fare 30 punti d’ora in poi“. Ha continuato: “Abbiamo recuperato un punto, è sbagliato pensare che con una partita si sarebbe potuto cambiare tutto. Siamo un po’ delusi, però lo prendo come un risultato valido: i 3 punti sarebbero stati vitali, ora bisogna crescere e impegnarsi. Il Verona ha fatto miglioramenti, oggi eravamo un po’ incerottati ma la squadra ha retto comunque. Il pubblico ci dà forza, crede in noi. Questa squadra 30 punti può farli, lavoriamo bene e diamo il massimo“.
La rivoluzione nell’Hellas Verone passa anche dal mercato invernale, che ormai è alle porte: la squadra dovrà sopperire alla partenza di Rafael Márquez, esperto difensore che ha deciso di tornare a giocare in Messico. Così Delneri ha commentato il trasferimento: “Tornerà in Messico alla riapertura delle liste. Al suo posto cercheremo di far arrivare un difensore già pronto, esperto e desideroso di dare tutto per conquistare l’impresa salvezza. Adesso non ci servono giocatori giovani e di prospettiva“. Sui nomi di mercato in quel ruolo, la società tiene ancora segreto.
Le future partite dei gialloblù saranno tutte decisive in campionato e dovranno portare a una riconferma di numerosi giocatori: se il giovanissimo Gollini ha spodestato il più esperto Rafael, in attacco si cerca di recuperare la condizione atletica di Pazzini. Il tecnico ha commentato così lo stato dei suoi ragazzi: “Da qui alla fine sono tutte da ultima spiaggia. L’importante è che la squadra giochi senza paura e consapevole delle proprie qualità, senza l’assillo della classifica che non andrebbe guardata“.
L’Hellas Verona è un cantiere aperto, dove l’obbiettivo salvezza diventa vitale per le sorti del club. Sarà interessante vedere come il tecnico svilupperà i meccanismi di gioco della squadra, dimostrandosi capace di un altro miracolo dopo quello del ChievoVerona.