Se ne sta parlando da diversi anni e la questione è diventata caldissima negli ultimi mesi: il GP d’Italia a Monza avrà un futuro? Lo rivedremo nelle prossime stagioni?
Che la Formula 1 stia diventando sempre più un business è lampante e l’entrata di nuove piste e di nuovi paesi nel calendario mondiale ne è la testimonianza. Chi, 20 anni fa e più, si sarebbe immaginato di andare a correre in Russia, Cina, Corea e India (poi cancellate), Malesia, Bahrein, Abu Dhabi e a Singapore? Che la passione sia tanta è fuor di dubbio, anche in questi paesi o città stato l’interesse è altissimo. Ma più che assecondare la gioia degli appassionati, le scelte prese da Ecclestone e compagni di merende hanno seguito un percorso da veri segugi di dollari, un odore e un sapore irresistibile.
E quanti più paesi sono subentrati tanto più le richieste di “iscrizione” sono diventate esose, superando qualsiasi limite immaginato. Imola, Magny Cours e il Nürburgring sono solo degli esempi di gare storiche che non ritroviamo nel calendario degli ultimi anni.
Monza, definita il “tempio dell’alta velocità”, è lì che arranca per confermare la propria presenza. Le parole di Ecclestone, in occasione dell’ultimo GP d’Italia, non sono state incoraggianti ma qualcosa si sta muovendo: un accordo previsto nell’ultima “legge di stabilità” del governo aprirebbe alla possibilità che l’ACI possa garantire (senza troppi limiti burocratici e finanziari) la copertura economica dell’organizzazione. Nel 2016 scade l’accordo con la FIA e, se non si firma al più presto un nuovo contratto, potremmo dire addio al circuito di Monza nel mondiale di Formula 1. Si sta addirittura parlando di un accordo pluriennale, fino al 2022. L’ottimismo che trapela dai commenti degli ultimi giorni di Angelo Sticchi Damiani (presidente dell’Automobil Club d’Italia) e di Ivan Capelli (presidente dell’Automobil club di Milano) lasciano presagire a qualcosa di buono e positivo per il prossimo futuro.
Tutti gli appassionati e i tifosi italiani si augurano che al più presto le parti si incontrino, per rendere ufficiale il nuovo accordo. Perché se è vero che in molti si auspicano una Ferrari iridata, è altrettanto vero che vedere spuntare una “rossa” dalla Parabolica, all’ultimo giro e davanti a tutte le altre monoposto, è un qualcosa che regala emozioni indescrivibili.