Lega Pro, Paolo Marcheschi si candida alla presidenza

Paolo Marcheschi, candidato alla presidenza della Lega Pro, ha presentato il suo programma per risollevare la terza lega di calcio d’Italia: “Se si vuole garantire un futuro alla Lega Pro, è necessario invertire la marcia e a farlo non può essere chi ha contribuito a portarci a questo binario morto. Se la Lega Pro è in queste condizioni è perché in questi anni è stata gestita in modo sbagliato e, adesso, c’è la chiara volontà di spazzarla via, affamandola. Per rilanciarla è necessario che a guidarla sia un presidente che pensa agli interessi della Lega Pro, e non alle leghe superiori, con le quali, semmai, è necessario stabilire un rapporto costruttivo per la riforma del calcio”.

La Lega Pro negli ultimi anni ha subito un’inversione di tendenza con la scomparsa di ben 107 club e la perdita di 100 milioni di euro di ricchezza, una scelta che segna il fallimento dell’equazione “meno club più ricchezza”, e su questo Marcheschi è categorico: “La Lega Pro è una risorsa, non un problema. Le squadre che militano in questa categoria sono strettamente legate ai Comuni e alle Province del territorio e questo si traduce in quasi 150 milioni di euro di indotto, per le amministrazioni. Dobbiamo recuperare la credibilità e iniziare una vera riforma del calcio. Tra le mie proposte c’è la volontà di riformare la legge Melandri, promuovere bilanci sani delle società, riformare la Coppa Italia per valorizzare i nostri talenti e migliorare il sistema di rimborsi delle società. Solo se sapremo dare forza ad un vero progetto sportivo di sistema saremo vincenti. La Lega Pro deve essere la ‘fabbrica di talenti’ ma non più a parole, serve supportarla con adeguati finanziamenti per i vivai e adeguate regole per fare rispettare la mission. C’è da fare tanto e subito e non è pensabile che possa farlo qualcuno che ha contribuito a portarci in un binario morto”.

 

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Stefano Pellone