10, 8, 6.
Diamo i numeri: 10, i punti presi da situazioni di svantaggio da cui è partita la Juventus; 8, i gol segnati negli ultimi minuti delle partite di questo campionato; 6, le vittorie consecutive in Serie A, che l’hanno portata a ridosso delle prime della classe.
Trasformando tutto in parole: la Juventus entra di prepotenza nella corsa Scudetto.
Buffo, al limite del divertente, pensare dove fosse la Juventus anche solo quattro turni fa, per dire. Anche all’inizio di questa striscia vincente non era sembrata una squadra solida e convinta dei propri mezzi, ma l’effetto “sliding doors” ha dato una direzione chiara alla stagione bianconera durante la partita col Milan, che le era davanti in classifica. Partita che era brutta, da 0 a 0, vinta con la determinazione e la voglia di avere la meglio sugli avversari e di credere davvero che la rincorsa allo Scudetto era cosa possibile. Presi i 3 punti quella sera (e si parla di circa un mese fa, non di secoli), la testa dei giocatori juventini è cambiata, ha virato, cambiando rotta da “insicurezza” a “convinzione”. E non si sono più fermati.
La partita di ieri sera, oltre a rappresentare l’ennesimo piccolo effetto “sliding doors” della stagione visto il gol di Mandžukić arrivato un secondo prima della sua sostituzione per Morata, dimostra proprio questo: la Juventus è viva, vegeta, determinatissima ed è entrata in piena corsa con Roma, Napoli e Inter, che continua a guardare tutti da lassù. Sottovalutarla, a questo punto, non è più possibile. È pur sempre la squadra che ha vinto gli ultimi quattro campionati di fila e, pur subendo un netto stravolgimento nella sua spina dorsale e pur passando dalle prestazioni non sempre al top di Pogba (a cui manca Vidal più di quanto non manchi lui al cileno), sta trovando una sua forma e una sua dimensione con i nuovi Dybala, Cuadrado e lo stesso Mandžukić, che non sarà bello da vedere come Morata, ma che ha quella cattiveria che in questo particolare momento serviva come il pane alla squadra di Allegri.
Alla fine è arrivata, ci son voluti quei due o tre mesi ma la Vecchia Signora ha raggiunto le altre. Chissà che ora non si mangino le mani per non averla fatta fuori quando ce n’era l’opportunità.
Quello che è certo è che, allo stato attuale, se avessi solo un centesimo in tasca e dovessi puntarlo su una squadra, lo metterei sulla casellina bianconera.