Home » La giornata più lunga

Signore e signori, quella che oggi vedrà completare il quadro delle partite in programma per il sedicesimo turno della Serie A 2015/2016 è senz’altro la giornata più importante della porzione di campionato andata in scena fino a questo momento. Un po’ perché, già da calendario, era previsto che si affrontassero tra loro Napoli, Roma, Juventus e Fiorentina (per capirci, le squadre che occupano tutte le posizioni tra il secondo e il quinto posto, raccolte in cinque punti), un po’ perché – ieri sera – l’Inter ha vinto ancora.

Di per sé stessa, la vittoria esterna dei nerazzurri sul campo dell’Udinese non avrebbe enorme significato (troppo distanti le due compagini sia in classifica, sia in termini di ambizioni: non è più un’epoca in cui le Zebrette possono sperare di correre per un piazzamento Champions) ma gli dèi del calcio hanno voluto che la banda Mancini si trovasse in testa alla graduatoria generale al momento del fischio di inizio e, di conseguenza, i tre punti del Biscione non possono non mettere pressione alle inseguitrici che, come detto, si affronteranno tra loro oggi stesso.

Dunque si appresta ad apparire sul palco la giornata – sia intesa nel senso più banalmente temporale, sia in termini di campionato – più lunga del campionato di calcio di quest’anno, da seguire tutta d’un fiato. Perché molto del significato di questa Serie A ci sarà svelato da Napoli-Roma e Juventus-Fiorentina, partite ormai decisive – se non per i destini del tricolore (la scusa dell’«È troppo presto» regge sempre più debolmente), quanto meno per capire definitivamente che tipo di campionato faranno le nostre prime cinque. Ogni compagine è in una situazione differente, tanto in classifica quanto psicologicamente ma possiamo star certi che nessuna arriverà all’appuntamento odierno in maniera superficiale.

La Juventus, per esempio, fresca reduce da una sconfitta di Champions – la prima dell’anno, tra l’altro – che l’ha condannata a rischiare seriamente un accoppiamento ostico nei prossimi sorteggi ma che, al contempo, sta attraversando una fase di pieno rilancio in campionato, sa di aver già accumulato ben quattro sconfitte fin qui e di non potersene permettere altre. Se la Vecchia Signora vuol continuare a coltivare quel barlume di speranza tricolore riapparso nell’ultimo mese e mezzo non può più inciampare in alcun modo (e la solfa non è molto diversa anche nel caso in cui l’obiettivo fosse la semplice qualificazione in Coppa dei Campioni). Ai bianconeri basterebbe anche solo questo motivo per dare asperrima battaglia alla Viola che visiterà lo Stadium stasera ma, ovviamente, l’incontro sarà anche l’occasione di portarsi a -2 dai rivali toscani (e magari superare la Roma, se questa cadesse a Napoli).

Proprio la Roma è anch’essa reduce da un impegno in Champions League, oltre tutto decisivo. Col BATE non è arrivata una prestazione convincente ma, ugualmente, è giunta in porto la missione qualificazione: con questo peso in meno sulla coscienza, gli uomini di Garcia potrebbero anche riscuotersi un po’ e affrontare con più slancio gli impegni che attendono i giallorossi da qui alla pausa natalizia. Certo, i due punti raccolti nelle ultime tre uscite non inducono proprio a un ottimismo sfrenato ma chissà che l’aria da big match che De Rossi e compagni respireranno al San Paolo non possa rivitalizzare quello che pare sempre più essere un gruppo spossato, intontito e stufo ma schiavo dell’emotività esagerata (nonché ondivaga) del suo stesso ambiente. Del resto una vittoria a Napoli potrebbe essere il lasciapassare per un Natale molto più sereno e disteso, che garantirebbe una ripresa dei lavori in ottica scudetto più tranquilla e favorevole, senza isterismi minatori vari.

Lo stesso Napoli ha forse perso qualcuna delle sue certezze in quel di Bologna, la scorsa settimana. Certo, in Europa League gli Azzurri  hanno portato a termine come meglio non si poteva il loro trionfale girone ma tutti, da Sarri a Luperto, passando per Jorginho, Higuaín e Koulibaly, sanno perfettamente che il campionato è altra mercanzia. La sfida con la Roma può consentire al Napoli di mettersi subito alle spalle la delusione patita in Emilia e, magari, assestare un colpo psicologico quasi mortale alle ambizioni dei capitolini, magari costringendoli a un’implosione che li escluderebbe del tutto dalla lotta per lo scudetto. L’occasione che hanno in mano gli uomini di Sarri è quindi qualcosa che, in gergo tennistico, definiremmo set point: magari non sarà la palla del match ma può senz’altro fare molto male alla truppa di Garcia, così tanto da costringere i giallorossi a rimanere fatalmente indietro nei punteggi prima di potersi rialzare.

Infine, la Fiorentina. I viola hanno la stessa occasione che ha il Napoli con la Roma di infliggere un colpo gravissimo e quasi letale a una contendente, se non per il tricolore, quanto meno per un piazzamento in Coppa dei Campioni. Inoltre, se riuscisse il colpaccio corsaro a Torino, i Gigliati consoliderebbero la loro seconda piazza senza dover temere un’eventuale affermazione napoletana (Borja Valero e compagni giocheranno conoscendo già il risultato del San Paolo e non è detto che sia un male), rimandando il discorso sulla classifica finale del 2015 alla prossima giornata, nella quale ospiteranno il ChievoVerona, mentre agli Azzurri toccherà l’ostica trasferta bergamasca. In tutto ciò, la squadra di Paulo Sousa non perderebbe il passo tenuto dall’Inter, continuando a seguire da vicino l’attuale capolista.

Spettatrice (ultra) interessata a tutto ciò sarà ovviamente l’Inter stessa che, dando logicamente per scontato che non possa avverarsi l’auspicio di Mancini, starà alla finestra pronta a sperare in un rallentamento di gruppo (ossia due pareggi) come scenario migliore ma anche a godere di un eventuale dimezzamento delle attuali aspiranti al trono d’Italia (cioè il caso in cui Roma e Juventus, le più distaccate in questo momento, perdessero) nel peggiore. Ad Appiano Gentile è ugualmente chiaro che, comunque vada a finire quest’oggi, il vantaggio con cui i nerazzurri chiuderanno la giornata non sarà in nessun caso sufficientemente rassicurante anche solo per arrivare a chiudere in testa l’anno solare e che, anzi, una bagarre furiosa e potenzialmente lunghissima (ma anche appassionante) è appena a una curva di distanza.