La regina della Super League svizzera: il Basilea

Continua la nostra analisi, a metà campionato, delle squadre della Super League svizzera: oggi, è la volta della capolista Basilea.

È una tendenza, in diversi tornei calcistici continentali (compresa la Serie A, anche se quest’anno la musica sembrerebbe essere differente): c’è una squadra forte, più delle altre, soprattutto dal punto di vista economico. Questa squadra, si qualifica puntualmente per la Champions League, incassando parecchi milioni di Euro, che le consentono di poter ingaggiare i giocatori più validi, di avere (conseguentemente) un grosso seguito di tifosi, di vendere materiale con il logo della società. Insomma, un volano per fare soldi. Anche in Svizzera, le cose vanno così: stiamo, infatti, parlando del Basilea.

I renani, non sono solo la compagine più forte, nel panorama rossocrociato, da punto di vista tecnico (43 punti conseguiti in 19 partite, frutto di 14 vittorie, 3 sconfitte un pareggio; 43 reti segnate e 20 subite), ma sono anche quella con il maggior seguito di pubblico: 261.010 spettatori totali, alla fine del girone d’andata, vale a dire una media di 29.001 a partita. Per fare un paragone, anche se sono state giocati meno incontri finora, in Serie A solo 5  squadre hanno fatto meglio (Juventus, Napoli, Milan, Inter e Roma), e tutte dispongono di impianti più capienti del  St-Jacob Park.

I rossoblù, guidati quest’anno dall’ex allenatore del Thun Urs Fischer, si sono tra l’altro guadagnati, con un turno di anticipo, l’accesso al prossimo turno di Europa League, con quattro vittorie (delle quali una, in trasferta, a Firenze, sul campo dei viola guidati dall’ex tecnico Paulo Sousa), un pareggio e una sconfitta, e sognano di raggiungere (obbiettivo difficile, vista la concorrenza: ma conteranno, per le grandi rimaste, la concentrazione e gli impegni nei rispettivi campionati nazionali) la finale della competizione, che si giocherà proprio nel loro stadio, il 18 maggio 2016. Zeman, tecnico del Lugano, li ha definiti “L’unica squadra di Super League, con la quale non puoi giocare alla pari.”

Il Basilea si schiera, normalmente, con un 4-2-3-1. Davanti, ruotano in più di uno: l’austriaco Marc Janko (14 presenze, 13 reti segnate, capocannoniere del torneo) e il giovane talento Breel Embolo (13 presenze, 5 reti), classe 1997, per il quale si dice che la Juventus, sarebbe pronta a impegnare cifre importanti (in Confederazione si parla di almeno 20 milioni di Franchi, vale a dire oltre 19 milioni di Euro: ma potrebbero aumentare, a fine stagione). A centrocampo, Calla, Zuffi, il giapponese  Kakitani e l’islandese Bjarnason (ex Pescara), danno qualità e quantità, mentre, più indietro, Elneny e l’ex nerazzurro Kuzmanović coprono (non sempre in modo impeccabile) una retroguardia che annovera, tra i suoi effettivi, oltre a Lang, al ceco Suchy, a Degen e al danese Hoegh, anche l’ex interista Walter “The wall” Samuel. Insomma, un organico davvero di prim’ordine, tarato per la partecipazione alla fase a gironi di Champions League, quest’anno sfuggita a causa di due pareggi con il Maccabi Tel Aviv, nell’ultimo turno di qualificazione.

Cosa manca, quindi, al Basilea, per vincere (e sarebbe la settima volta consecutiva) la Super League? Di fatto, niente. La classifica, vede infatti i renani precedere, di dieci punti, la seconda (il Grasshopper guidato dal ticinese Pierluigi Tami) e, ora come ora, appare impensabile pensare a un loro tracollo. Certo, prima della sosta hanno avuto un momento di crisi: due sconfitte consecutive (in casa con le Cavallette seconde in classifica, e in trasferta a San Gallo), che facevano seguito a un’altra subita, in Europa League (a opera del Belenenses, nel mese di ottobre), e non hanno una difesa insuperabile (20 reti subite in 19 incontri non sono poche): però, anche se dovessero andare incontro a una flessione, non riusciamo, a oggi, a vedere avversarie in grado di approfittarne, potendo vantare pari regolarità. Gli introiti, derivanti dalle numerose partecipazioni alle competizioni europee, unite a un grande bacino d’utenza, e a un impianto che non ha, praticamente, eguali nella Confederazione, fanno del Basilea una squadra, attualmente, inarrivabile nel panorama calcistico svizzero.

Se questo sia un bene, non lo sappiamo. L’incertezza, nel calcio, gioca un ruolo importante; e tornei già decisi, per la lotta di vertice, alla lunga fanno cadere l’interesse. Tuttavia, ciò di cui bisogna prendere atto, è la crescita complessiva dei risultati, nelle competizioni internazionali, del movimento calcistico di vertice in Svizzera, come scrivevamo pochi giorni fa. La media spettatori ha un trend positivo di crescita, che sembra essere confermato anche quest’anno: e a questa situazione concorrono, in buona percentuale, gli stadi, in molti casi nuovi e confortevoli. Basilea ancora campione, quindi: sarebbe, irragionevole, oggi, pensare che non riescano a riconfermarsi a primavera. In Coppa svizzera, se la vedrà invece nel fine settimana con il Sion, al Tourbillon, e nella tana dei Vallesani, che in Coppa si trasformano, servirà un’impresa: sicuramente, però, alla loro portata.

(2- Continua. La prima puntata qui)