Lugano, Zeman: “Evitare di sbagliare come a Vaduz”

  1. Tutto è pronto, a Cornaredo, per l’incontro di domenica pomeriggio (calcio d’inizio alle 13.45), che vedrà contrapposti i bianconeri al Grasshopper. Partita difficile, per i ticinesi: i tigurini, secondi in classifica con 33 punti, vantano un attacco formidabile: 45 le reti segnate (contro le 41 del Basilea), con una differenza reti di + 17 (mentre i renani sono a +21). A un attacco fortissimo, guidato dall’israeliano Munas Dabbur (a segno, finora, 11 volte, capocannoniere a pari merito con il rossoblù, di nazionalità austriaca, Janko), si contrappone una difesa non sempre all’altezza (28 le reti subite, in 17 incontri giocati finora: solo 5 volte le Cavallette sono uscite dal campo, in questa stagione, a portiere imbattuto). Tuttavia, bisogna osservare che la retroguardia degli svizzero-tedeschi non ha subito gol nelle ultime due uscite. I tifosi, caricati e fiduciosi, si aspettano bel gioco e, soprattutto, la rivincita della partita di quest’estate quando, al Letzigrund, gli zemaniani uscirono con ben sei reti al passivo. Lugano che, come scrivevamo qualche giorno fa, dovrà fare a meno sicuramente di Valentini e Urbano, squalificati, e con Rossini e Padalino in dubbio; tuttavia, indiscrezioni raccolte mercoledì sera, alla cena prenatalizia della squadra, davano qualche probabilità di vedere Bottani, almeno in panchina. Circostanza, questa, che il boemo ha confermato ai giornalisti.

Nella tradizionale conferenza stampa del venerdì, a presentazione del match di domenica, Zeman non ha nascosto di rispettare il quotato avversario (che viene da tre vittorie consecutive, l’ultima nel derby della Limmat, ottenuta con punteggio largo): “Resto convinto che, nonostante il punteggio, all’an­da­ta la nostra prestazione sia stata buona. Le statistiche dicono che abbiamo impegnato il portiere avversario in 8 occasioni. Vor­rei vedere la stessa partita di Vaduz, senza errori. Loro? Fortissimi, soprattutto davanti, e molto cresciuti da quest’estate. Källström? Non so se sia il miglior straniero mai approdato in Svizzera, come si è scritto. Però sappiamo che è forte. Ma non lo marcherò a uomo, l’ho fatto solo per Roberto Baggio. Il nostro buon rendimento casalingo? Per le nostre caratteristiche, facciamo meglio in trasferta, a mio parere. Vorrei che riprendessimo a fare noi la partita: a Cornaredo, con­tro Sion e Young Boys, abbia­mo invece preferito aspettarli”

Le domande proseguono: “La settimana è andata bene, sono soddisfatto del lavoro svolto. Riguardo agli infortunati, Bot­ta­ni per me è re­cu­pe­ra­to. Pa­da­li­no e Ros­si­ni proveranno sabato mattina, e decideremo se convocarli o meno. Se Patrick non ce la facesse, giocherà Šušnjar. Certo, ha caratteristiche differenti: il croato è più mobile e aiuta di più in fase difensiva, Rossini meglio davanti per precisione al tiro. In porta tornerà Russo, per la squalifica di Valentini. So che è arrabbiato con i giornalisti e non vuole parlare, ma non so per quale motivo, perché io i giornali non li leggo. Ha l’occasione di riprendersi il posto, mi aspetto buone cose da lui. Josipovic l’ho fatto provare davanti, poi vedremo chi ci sarà domenica. Non è titolare, perché sono tutti bravi, ma in campo più di 11 non ne posso mettere, come sapete…” 

L’ultima domanda riguarda Piccinocchi, giovane mediano originario di Cornaredo (in Italia, però: si trova in periferia di Milano, a pochi chilometri, in linea d’aria, da San Siro): “Voi dite che non ha sostituti in rosa, ma io invece sostengo che non sia così. Sia Rey che Črnigoj pos­so­no gio­ca­re in quella posizione. Poi, è vero che hanno caratteristiche diverse: ‘Pic­ci’ è prezioso in fase di impostazione della manovra, nelle ripartenze, ma gli al­tri mi danno di più in fase di interdizione della manovra avversaria.”