MondoPallone Racconta… Le similitudini tra Gent e Malines

Il calcio belga, se si escludono le affermazioni dell’ Anderlecht negli anni Settanta e le poche fiammate di altri club, ha portato a casa storicamente pochi risultati in campo europeo. Ma nella seconda metà degli anni Ottanta si verificò il momento d’oro di una piccola squadra, il Malines, capace di vincere in patria e di conquistare la Coppa delle Coppe e la Supercoppa Europea nel 1988. Un exploit abbastanza isolato, materializzatosi quasi dal nulla, che ricorda per certi versi i risultati attuali del Gent.

Quasi dal nulla

Il Malines, così conosciuto in lingua inglese ma il cui nome originale è Koninkijke Voetbalclub Mechelen o più semplicemente KV Mechelen, venne fondato nel 1904. Prima dell’exploit negli anni ’80 ebbe un altro periodo di gloria negli anni ’40 (titolo nazionale nel 1943, 1946 e 1948), che ovviamente non gli permise di misurarsi in campo continentale, perché le Coppe Europee dovevano ancora essere istituite. Vivacchiando tra alti e bassi per decenni, svoltò improvvisamente nel 1982.

La fiammata

In quell’anno assunse il controllo della società John Cordier, magnate belga delle telecomunicazioni e patron di quella che sarebbe diventata una tra le più importanti aziende europee del settore, Telindus. Con l’impegno ed i capitali di Cordier, il Malines iniziò a migliorarsi stagione dopo stagione grazie anche all’arrivo in panchina nel 1986 di Aad de Mos, tecnico giovane reduce dai successi nell’Ajax. L’inizio di tutto fu la conquista della Coppa del Belgio nel 1987, battendo l’FC Liegi. Automaticamente ammessa alla Coppa delle Coppe 1987-88, la compagine giallorossa si sbarazzò nell’ordine di Dinamo Bucarest, St. Mirren, Dinamo Minsk e, in semifinale, dell’Atalanta al miglior risultato europeo di sempre. La finale contro l’Ajax, giocata a Strasburgo l’11 maggio 1988, venne decisa proprio dalla rete di un olandese, Piet den Boer. Alcuni ottimi stranieri (gli orange Hofkens, Rutjes, lo stesso den Boer ed Erwin Koeman, più l’israeliano Ohana) vennero innestati sul telaio belga esistente guidato dal fantastico portiere Michel Preud’Homme. Furono così gettate le basi per le vittorie in Supercoppa Europea contro il PSV Eindhoven, nel campionato belga 1988-89 e per la costante presenza ai piani alti del calcio nazionale. Ma anche in Europa, con un’altra semifinale in Coppa delle Coppe, i quarti di Coppa dei Campioni ed altre 4 partecipazioni di fila in Coppa UEFA. Come era già avvenuto in altre due occasioni, fu un’altra squadra italiana ad eliminare dall’Europa il Malines per l’ultima volta: il Cagliari succedette in tal senso a Sampdoria e Milan.

Inesorabile declino

Dopo quell’ultima partita continentale, risalente al terzo turno della Coppa UEFA 1993-94, i giallorossi non misero più piede nelle Coppe. Iniziò così un inesorabile declino. Alla fine del campionato 1996-97 giunse la mesta retrocessione in seconda divisione, vivendo negli anni successivi il saliscendi tra i primi due piani del calcio nazionale, oltretutto in mezzo a difficoltà economiche che raggiungono il culmine a dicembre 2002: il Malines viene messo in liquidazione e deve ricominciare dalla terza serie. Cambia nome in Yellow Red Koninklijke Voetbalclub Mechelen e poi solo KV Mechelen. La caduta porta al rinnovamento, con il ritorno continuativo in massima serie a partire dal 2006.

Parallelismo con il Gent

Sorge quasi naturale il paragone con le recenti imprese del Gent, guidato in panchina da Hein Vanhaezebrouck, che con un organico di secondo piano è riuscito nell’impresa di vincere il primo campionato della sua storia nella scorsa stagione. Quest’anno, impegnato in Champions League, sta ben figurando contro la maggior parte dei pronostici. E, addirittura, è ancora in corsa per accedere addirittura alla fase ad eliminazione diretta. Probabilmente, comunque vada, potrebbe doversi accontentare dell’Europa League. Ma ha già fatto un figurone. La piccola provincia belga alla riscossa trent’anni dopo?