Nella conferenza stampa post Inter-Frosinone, terminata 4-0, Roberto Mancini ha risposto ad alcune domande dei giornalisti presenti alla tradizionale conferenza stampa post-gara.
«Oggi abbiamo proposto questo modulo molto offensivo con l’idea è che a seconda dell’azione debbano abbassarsi a dialogare coi compagni Jovetić o Icardi, un po’ a seconda della situazione onestamente. Un’Inter camaleontica e mai schierata due volte con la stessa formazione per disorientare le contendenti? Magari bastasse la confusione dell’avversario per vincere! Sono contento che per adesso stiamo riuscendo a coinvolgere tutti i giocatori in rosa, è un fatto positivo anche se per adesso manca ancora Montoya… Per il resto tutti i miei giocatori sanno perfettamente che possono giocare in ogni partita e avere le loro occasioni».
Ulteriormente punzecchiato sulle sue scelte che variano molto spesso, il Mancio ammette senza problemi che non gli dispiacerebbe dare anche un po’ di continuità alle sue formazioni: «Spero di adoperare più spesso la stessa formazione iniziale in futuro. L’intesa tra Icardi e Jovetić sta migliorando, è vero, ma ci vuole il suo tempo perché non bisogna dimenticare che questa è solo la quinta partita che giocano assieme (più o meno, non le ho contate precisamente). Sicuramente l’attitudine di Ljajić e Biabiany, molto offensiva, li ha aiutati parecchio a sviluppare il loro gioco», ha poi aggiunto relativamente ai passi avanti del suo attacco.
«Perché ho scelto il 4-2-3-1? Molti giocatori sono tornati solo giovedì e venerdì dalle rispettive Nazionali mentre con gli altri che sono rimasti ad Appiano Gentile abbiamo potuto lavorare due settimane su questo modulo e Biabiany è uno di quelli che, lavorando appunto, è migliorato di più perché è cresciuto tanto e ora è quasi a regime; sono davvero molto felice per lui, se lo meritava. Murillo terzino un esperimento ripetibile? No, non è una possibilità a lungo termine. Ho pensato che Ranocchia fosse la soluzione migliore in quel momento, anche perché Nagatomo aveva già chiuso il primo tempo sentendo un certo fastidio. Ho pensato che Ranocchia con Murillo al suo fianco, anche se in posizione di terzino, fosse una buona soluzione visto che il Frosinone aveva in campo un centravanti molto alto e forte sul gioco aereo» ha spiegato Mancini relativamente a diverse scelte tattiche fatte all’inizio e in corso di partita, specialmente riguardo al modulo e agli interpreti.
«La partita è finita 4-0 ma non è stata affatto semplice come il punteggio finale potrebbe far pensare, all’85’ eravamo solo sul 2-0 e il Frosinone ha giocato davvero una gran gara, mettendoci nettamente in difficoltà a inizio partita. Sappiamo che ci sono squadre molto più attrezzate tra cui il Napoli, col quale non sarà una partita semplice campionato ancora molto molto lungo. Ljajić grande giocatore, tecnicamente non si discute sempre dimostrate. Deve unire il lavoro per la squadra come sta facendo alle sue capacità e non è semplice; Felipe Melo si sta allenando molt bene e sta entrando in forma considerando che non ha fatto la preparazione estiva. Scudetto? I titoli non si vincono contro le grandi e col Napoli non sarà decisiva, loro sono più forti di noi come Roma, Fiorentina e Juventus. Andare là da primi in classifica è un vantaggio ma niente di decisivo, assolutamente».