La lotta contro le partite truccate in Svizzera

Sul sito ufficiale della Swiss Football League è apparsa, nelle ultime ore, una notizia importante: ed è la presa di posizione, da parte della Lega calcio professionistica elvetica, contro le scommesse, fatte dai giocatori, e le partite truccate. Il caso dei premi a vincere, che aveva coinvolto alcuni giocatori del Lugano e dello Sciaffusa, nella scorsa stagione, unito a scandali precedenti (oltre ai disciplinari UEFA recentemente emanati in materia), ha spinto l’Associazione Svizzera di Football (ASF) a predisporre un apposito programma di prevenzione, diretto proprio ai giocatori. Il Codice per la salvaguardia e l’integrità del calcio svizzero diventa parte del contratto di lavoro standard, per tutti i giocatori professionisti in Svizzera, e deve essere sottoscritto da ogni calciatore militante in un club professionistico elvetico, a pena di nullità.

È stato emendato, in modo chiaro, con l’aggiunta di un articolo bis,  (il numero 13), il Regolamento disciplinare dell’ASF. A questo punto, tutto diventa inequivocabile: le norme svizzere (fa sempre fede, nelle controversie di tipo legale, il testo tedesco) sono, anche nella loro versione italiana (alla quale vi rimandiamo, per ovvie ragioni di comprensione: ma, per i più pignoli, navigando nel sito, potrete trovare anche la versione originale, scritta appunto in tedesco), difficilmente interpretabili in modo differente da quello che appare a noi, che abbiamo una buona pratica di legislazione elvetica, anche se mai praticata professionalmente: qualsiasi tentativo di influenzare il risultato sportivo, costituisce violazione del codice disciplinare.

Ma la novità, non si ferma qui. Con intelligenza, l’ASF non si è limitata ad apportare modifiche al proprio ordinamento, e a promettere pene draconiane per i trasgressori, ma ha fatto partire un interessante programma di prevenzione, diretto ai giocatori: lo trovate (in lingua italiana) qui. Lo scopo è semplice: in un momento, nel quale il calcio elvetico appare in crescita (i buoni risultati delle Nazionali maggiori maschile e femminile, la diffusione televisiva delle partite in tanti Paesi esteri, tanto per citare alcuni importanti traguardi raggiunti), la credibilità sportiva dei tornei va difesa, con la massima energia.

E questo concetto, infatti, viene ribadito con decisione dalla Federazione svizzera: “L’integrità, è uno dei beni più preziosi nel calcio. Solo se nessuno sa in anticipo cosa accadrà nel corso dei 90 minuti di una partita, il calcio sarà in grado di richiamare fiumi di persone negli stadi, ed entusiasmare milioni di persone davanti alla TV, settimana dopo settimana. La manipolazione delle partite, o anche solo di parti di esse, viola l’integrità del calcio, e quindi l’essenza del gioco stesso. I fan e gli sponsor si allontanano dal calcio, se la sua integrità non è garantita. Chi manipola le partite o parti di esse, mette a repentaglio la propria carriera, la propria reputazione, e persino la vita. L’onestà del calcio deve essere difesa con ogni mezzo.”

Il programma d’informazione e prevenzione mira, infatti, anche a tenere lontani i giocatori dalle organizzazioni criminali, che ruotano attorno al mondo del calcio: quando viene sottolineato che si può rischiare anche la vita,  si vuole proprio sottolineare il ruolo di queste ultime, nel mondo delle scommesse. Viene spiegato come agiscono, quali metodi usano per avvicinare i giocatori, i rischi che si corrono. Particolare attenzione, inoltre, viene dedicata al problema della ludopatia (della quale potrebbe cadere vittima anche un calciatore professionista, con tutte le conseguenze del caso), con i consigli per prevenire questa forma di dipendenza patologica.

Leggiamo, in questi giorni, che anche la Serie A sta sviluppando, ultimamente, la sua azione contro il fenomeno delle scommesse fatte dai giocatori (chiamato in italiano moderno “Match Fixing”: e già qui, il vedere un Paese straniero, che ha anche l’italiano tra le sue lingue ufficiali, evitare inglesismi inutili, dà molto da pensare), sulla spinta delle chiare indicazioni date, in questo senso, dall’UEFA . Ci auguriamo, che tale azione dia i suoi frutti. Per ora, prendiamo solo atto che, a nord di Como Brogeda, è stato fatto un lavoro davvero egregio. E ce ne compiaciamo.