Si immaginava un esordio non impossibile contro il Nishikori opaco di questo 2015 e Djokovic – neanche a dirlo – non ha riservato sorprese, lasciando al nipponico soltanto un game per set: 6-1, 6-1 il netto risultato con il quale il serbo ha conquistato la prima vittoria alle ATP Finals 2015.
Abbastanza semplice l’analisi tattica dell’incontro: Djokovic si è dimostrato troppo superiore sotto ogni profilo, ha servito con percentuali molto alte (solo nove punti concessi nei suoi turni di battuta) e comandato lo scambio persino sul servizio del giapponese. Primi tre game da incubo per il n.8 delle classifiche, che senza riuscire a entrare mai in partita si ritrova sotto 0-3: riesce a questo punto a firmare il primo e unico gioco del parziale, salvo crollare nuovamente sotto i colpi di un Djokovic tanto solido da portarlo allo scoramento.
Canovaccio identico nel secondo set: questa volta il game della bandiera arriva al terzo tentativo per Nishikori, che poi esce anche mentalmente dalla partita e si concede totalmente al suo avversario. Il n.1, insomma, non sembra cedere di un millimetro e conferma i pronostici della vigilia: arriva quindi la 23esima vittoria consecutiva di questo 2015 che è anche la 15esima affermazione consecutive alle ATP Finals (striscia aperta dal 2012).
E’ durata invece fino al 4-4 del primo set la resistenza di Tomas Berdych contro Roger Federer, nel secondo incontro del girone “Stan Smith”: il tennista elvetico dopo una partenza al rallentatore è salito di tono e ha finito per lasciare le briciole al suo avversario, sconfitto in due set con il punteggio di 6-4, 6-2. Dimenticati i due doppi falli dei primi game, Federer ha ritrovato il servizio e soprattutto il dropshot, alleato dei suoi giorni migliori: con un paio di esecuzioni da manuale ha creato lo strappo decisivo per aggiudicarsi il primo parziale.
Nel secondo set è accademia svizzera, o poco più: Berdych proprio non riesce a essere costante al servizio e Federer in risposta entra con grande disinvoltura, permettendosi anche due esecuzioni della sua ormai famosa “SABR”. Il ceco appare a tratti inerme contro la velocità d’esecuzione del suo avversario, che vuole chiudere rapidamente l’incontro forse in vista del prossimo impegno, che lo vedrà opposto martedì proprio al suo rivale Novak Djokovic. Si fa durissima ora invece per Tomas Berdych, costretto a battere Nishikori – cui tocca la medesima sorte, all’inverso – per tenere accesa la speranza di qualificazione.
Domani va in campo il girone “Ilie Nastase” per chiudere la prima giornata di incontri: si sfideranno Nadal-Wawrinka e Murray-Ferrer.
Esordio sfortunato invece per Fabio Fognini e Simone Bolelli nel torneo di doppio: la coppia azzurra è uscita sconfitta da un terzo e rocambolesco set contro Murray/Peers e ora vede ridursi le sue possibilità di qualificazione. Il primo parziale si è spinto fino al tie-break, vinto meritatamente dalla coppia avversaria, che ha invece sofferto il ritorno degli italiani nel parziale successivo (6-3). Il terzo set, deciso dalla sempre criticata formula del super tie-break, si è risolto a sfavore dei nostri rappresentanti a causa di un paio di errori di Fognini. Nell’altro incontro del girone sconfitta a sorpresa per i fratelli Bryan contro Bopanna/Mergea (6-4, 6-3).