“Il governo russo avrebbe realizzato intimidazioni dirette nei confronti del laboratorio antidoping di Mosca per manipolare alcune specifiche provette dei propri atleti“. Parole di fuoco, quelle contenute nel rapporto della WADA, l’Agenzia Mondiale Antidoping. La quale invita la IAAF, la Federazione Internazionale di Atletica Leggera, a sospendere gli atleti russi da ogni competizione internazionale.
Il presidente della IAAF, il britannico Sebastian Coe ha così commentato: “Quelle contenute nel rapporto WADA sono informazioni allarmanti che andranno valutate attentamente. Nel frattempo, inviterò il Consiglio della IAAF ad aprire un procedimento nei confronti della Federazione Russa“.
Immediata la replica di una delle potenze internazionali dell’atletica leggera. Una replica che arriva per bocca di Vladimir Uiva, presidente dell’Agenzia federale medico-biologica russa. “Sono accuse – ha dichiarato Uiva – assolutamente politiche. I test antidoping sui nostri atleti sono sempre stati effettuati dai commissari della WADA. E, come impone il protocollo, gli atleti non sanno quando i commissari gli avrebbero controllati. Pertanto, non esiste alcuna ragione per squalificare gli atleti russi e per privarli delle loro medaglie internazionali“.