È uno Zeman imperturbabile quello che incontrano i giornalisti nella sala stampa a Cornaredo, dopo la bella vittoria con il Sion. Per lui, si sa, conta la prestazione: e, se la squadra risponde alle sue sollecitazioni, il risultato diventa un corollario. Certo, i tre punti contano: soprattutto oggi, che le altre rivali nella lotta per non retrocedere, hanno fatto (escluso lo Zurigo, che tutti aspettano come Godot: il quale, però, alla fine, non è mai arrivato, come ben sappiamo…) bottino pieno. Tuttavia, già da qualche tempo il gruppo sta dando delle buone risposte: da Basilea (nonostante la sconfitta: ma ci stava, contro i renani) in poi, sul piano del gioco, si sono sviluppate, anche se non sempre con continuità, le trame zemaniane che, in Italia, ben conosciamo. Certo, abbiamo visto, e vediamo, errori individuali: però, c’è fiducia che la squadra, alla fine, potrà giocarsi sino in fondo le sue chances per rimanere nella massima serie. Ma vediamo cos’ha dichiarato il tecnico boemo, a fine partita.
“Ho visto più convinzione e più voglia, e con quelle arrivano anche i risultati” è stato il primo commento. “Abbiamo segnato e non abbiamo subito reti: spero non sia l’ultimo 3-0 della stagione. La prestazione? Merito dei ragazzi. Spero che sia da stimolo per andare avanti a lavorare: il gioco, alla fine, paga. Se vai spesso in area, prima o poi i gol arrivano. Ho visto i giocatori sviluppare buone trame di gioco per buona parte dell’incontro, costringendo i nostri avversari (che sono una delle migliori compagini del torneo) a difendersi. Valentini? Una valutazione che ha tenuto conto del momento complessivo. Come giudico la sua prestazione? Non male, ma merito della difesa, che ha fatto sì che non venisse particolarmente impegnato. Bottani fuori? Resta il nostro miglior giocatore, ma il risultato di oggi deve dimostrare, soprattutto ai ragazzi, che con il gioco possiamo supplire anche a un’assenza così importante.
Infine, un cronista ha chiesto se, visto il risultato, il boemo lascerà respirare i suoi ragazzi, che da mesi, ormai, vengono messi alla frusta con un lavoro, sul piano atletico, inusuale da questa parti. Laconico, come sempre, Zeman:“No, perché? Lavoreremo con più impegno per migliorarci, e correggere gli errori individuali: il ferro va battuto finché è caldo”.