Lewis, Patricia e gli altri
“Chi dice che il sole porta la felicità non ha mai ballato sotto la pioggia” recita un vecchio detto. E Lewis Hamilton, per un attimo, ha dismesso i classici panni del pilota di Formula 1 per indossare quelli del ballerino, nel weekend più piovoso dell’intero Mondiale. Con la vittoria ottenuta ad Austin l’inglese ha messo a segno il suo terzo sigillo ed è riuscito ad appaiare un mito del passato come Ayrton Senna quanto a campionati vinti. Una vittoria che certo non è arrivata per caso, ma che è il frutto di un’intera stagione al vertice: i numeri del campione (ben dieci Gran Premi vinti su sedici) sono così schiaccianti da non lasciare adito a fraintendimenti o a rimpianti da parte dei suoi rivali.
Eppure, fino alla gara, la principale protagonista del fine settimana texano era stata una certa Patricia: non una nuova candidata a occupare una monoposto, ma l’urugano che si stava abbattendo sul sud degli Stati Uniti e sul Messico. Un weekend in cui la pioggia battente aveva scombussolato i piani degli organizzatori e li aveva costretti a posticipare le prove ufficiali addirittura alla mattina della gara. In queste condizioni così estreme sarebbe potuto succedere di tutto, ma Lewis Hamilton ha dimostrato ancora una volta di saper mantenere la calma e di resistere alle pressioni esterne. Ovviamente con l’aiuto, non indifferente, di una macchina che quest’anno è stata a dir poco perfetta.
Il pilota inglese ha sbaragliato la concorrenza esterna, ma soprattutto ha vinto senza appello la sfida a due con il compagno di squadra Rosberg, mai capace quest’anno di impensierire la sua rincorsa iridata. Anzi, il tedesco ha spesso pasticciato – come dimostrano gli ultimi tre GP, nei quali non ha saputo sfruttare a dovere il vantaggio di partire davanti a tutti in griglia – e non è riuscito a mantenere nemmeno la seconda piazza nella classifica generale.
Preceduto dalla Ferrari di Vettel, dodici podi totali fino a questo momento, che è parsa l’unica vera antagonista del dominio Mercedes. A Maranello stanno già pianificando il futuro, tentando di colmare quelle lacune viste quest’anno, e la gara di oggi non ha fatto che confermare l’opinione positiva sui progressi della Rossa: pur dovendo partire dalle retrovie per il cambio del motore, il tedesco ha dimostrato ancora una volta che il suo passo gara è decisamente buono e che il gap dalle Mercedes è sì marcato, ma non irriducibile.
Nel giorno di Lewis e nel weekend di Patricia, anche Sebastian può ballare sotto la pioggia.