Tradizionale conferenza stampa del venerdì per Zeman, a Cornaredo, alla vigilia della trasferta in Oberland bernese contro il Thun, uno scontro diretto per la lotta per non retrocedere. Il tecnico ha parlato dell’attuale buon periodo della squadra bianconera, reduce dalla vittoria casalinga con il San Gallo, e ha spaziato un po’ su tutti i temi del momento, e sulle prospettive future. Del resto, ha sottolineato il boemo, mancano 24 giornate al termine del torneo, e quindi diventa un puro esercizio di stile guardare, adesso, la classifica.
Sul rendimento altalenante della squadra, Zeman è stato laconico: ” Voi dite che domenica abbiamo giocato bene, ma il concetto di bella o brutta partita è relativo. Domenica abbiamo vinto, ma ritengo che in altre partite sia sia giocato meglio, ma senza ottenere risultati positivi.” Il boemo ha poi risposto a una domanda su Črnigoj, che si sta disimpegnando bene negli ultimi incontri, e che ha dato al centrocampo quel peso fisico, che prima mancava: “Con il San Gallo non è partito dall’inizio, per via del fatto che non ha potuto allenarsi con noi per dieci giorni, a causa degli impegni con la nazionale slovena U21. Non che sia una prassi che abbia sempre usato, ma il giocatore si era allenato solo due giorni, è con noi da un mese, e non è del tutto inserito.”
Alcuni giornalisti hanno chiesto a Zeman delle prospettive del Lugano in Coppa svizzera (gli ottavi si giocheranno a metà della prossima settimana, con i bianconeri impegnati a Winterthur, con la locale squadra, militante in Challenge League): “È una competizione ufficiale, da onorare con il massimo impegno. Vedremo dove arriveremo: si tratta di un torneo a eliminazione secca, senza appello. Voglio che la squadra se la giochi come sempre. Dobbiamo crescere, non abbiamo giocatori insostituibili. È vero che l’ho detto di Bottani: da allora, ha giocato peggio. Voglio vedere la squadra crescere come collettivo: se così sarà, prenderanno fiducia anche i singoli.”
Sugli schemi da calcio d’angolo:”Non penso che si debbano tirare sempre allo stesso modo. A inizio stagione avevamo solo Urbano a saltate di testa. Parto dal presupposto che se non fai muovere la difesa avversaria, segnare è difficile. Con le mie squadre, ho sempre fatto in modo di creare scompiglio in difesa sui corner. Poi, per trovare la rete, servono anche i piedi buoni e la giusta soluzione.”
Rossini è tornato al gol: “Lui si sacrifica molto anche nella fase difensiva, anche a scapito di ciò che serve davanti. Questo va a detrimento della lucidità vicino alla porta. Si offre e fa da sponda anche lontano dall’area, mentre io preferirei che restasse più vicino alla porta. Ho visto che, negli ultimi tempi, la stampa anche di oltre Gottardo ci ha fatto i complimenti. La squadra prova sempre a fare qualcosa di positivo. Non sempre ci riesce; ma mi auguro che, in futuro, possa farlo più spesso.”
Sulle altre squadre: “Ho sempre sostenuto che il Basilea sia fuori categoria: le altre, sono buone. Il Sion, in campionato, non va bene come in Europa League. Davanti, mi piacciono lo Young Boys e il Grasshopper: poi, bisognerà vederle sul lungo periodo. Il nostro prossimo avversario? All’andata purtroppo abbiamo sbagliato troppo, e siamo stati puniti. Il Thun ha un nuovo tecnico, domenica ha fatto benissimo, e non lo sottovalutiamo.”
Sull’arrivo di Camolese a Chiasso: “L’ho visto crescere, veniva a Coverciano già nel 1978 come giocatore, assieme all’allenatore Vatta, per fare delle dimostrazioni. Ha l’esperienza giusta per poter far bene in Svizzera.”
Infine, le domande più scomode, sui giocatori poco impegnati, e sulle recenti polemiche con il Milan: “A inizio carriera, avevo a disposizione 13 giocatori, oggi abbiamo rose anche di oltre 25 elementi, ma giocano sempre in 11.. Chi sta fuori, deve impegnarsi parecchio per convincermi. Cerco di aiutare i giocatori poco impiegati, spiego loro cosa fare per migliorare. Poi, devi fare delle scelte, visto che hai alternative. Mi dicono che il Milan sarebbe insoddisfatto dello scarso impiego di Mastalli. La società rossonera può chiedere informazioni, ma poi decido io chi gioca. Ripeto: non è che il ragazzo non sia bravo. Ma in campo, ci vanno in 11, e finora ho reputato altri superiori a lui. Non devo fare la vetrina dei giocatori degli altri, ma gli interessi del Lugano.”