Home » Un biglietto a prezzi sempre meno popolari

Martedì è andata in scena all’Emirates Stadium di Londra Arsenal – Bayern ​Monaco, valida per la terza giornata di Champions League. Serata amara per i tifosi tedeschi, che oltre alla sconfitta hanno pure dovuto mandare giù il salasso del biglietto per assistere al match.

Per protesta i sostenitori bavaresi sono entrati nel loro settore dello stadio 5 minuti dopo l’inizio della partita con uno striscione molto eloquente: “64 sterline per un biglietto, ma senza tifosi il calcio non vale un penny. Il prezzo corrisponde a circa 87 euro a cui vanno aggiunti anche diritti di vendita e spese di spedizione. Il messaggio è stato accolto da un scroscio di applausi da parte degli spettatori presenti a tifare Arsenal che sullo stesso argomento si battono da tempo.

Ecco il chiaro e preciso messaggio postato dai tifosi del Bayern nella loro pagina Facebook per spiegare la contestazione: “Il prezzo più economico per un biglietto di Arsenal-Bayern è stato di 100 euro, tutto compreso. Una cifra del genere rende impossibile l’accesso allo stadio ai giovani e a persone socialmente svantaggiate. Tutto ciò distrugge la cultura dei tifosi e le basi stesse del calcio. Il problema è ormai generalizzato. In Grecia, i tifosi del Bayern hanno dovuto pagare 50 euro per i biglietti meno cari, mentre a Zagabria si aggireranno sui 40 euro. In Grecia e in Croazia il prezzo è normalmente più basso, ma con la Champions i costi salgono in modo vertiginoso. Con la nostra protesta vogliamo ricordare che i club hanno anche una funzione sociale e la politica dei rincari è contraria a questi principi“.

Proprio recentemente, la Bbc ha pubblicato un’inchiesta che evidenza come l’Arsenal sia la squadra di Premier League che fa pagare di più i biglietti. Il biglietto più economico per assistere ad una partita dei Gunners costa 27 sterline (36,7 euro) ed è superiore del 12% rispetto alla media di questa fascia di ticket. Interpellato sull’argomento tempo fa Wenger si è difeso così: “E’ mio compito cercare di valorizzare un patrimonio come quello della nostra squadra“.
Dalla parte opposta invece Guardiola ha accolto le lamentele dei suoi, cercando di intervenire: “Ho parlato con Wenger perché si impegni a far abbassare il costo dei tagliandi per la prossima volta, dal canto nostro accoglieremo al ritorno i tifosi dell’Arsenal con prezzi migliori, possono viaggiare tranquilli”.

Comprensibilissima la polemica degli ospiti visto che la Bundesliga è il campionato di calcio con la più alta affluenza di persone al mondo. In Germania si è utilizzato una politica pro tifosi che ha mantenuto bassi i costi per assistere alle partite, basti pensare che  il biglietto più economico del Bayern all’Allianz Arena è di 30 euro.

In Inghilterra invece il caro biglietti sta diventando insostenibile e molte tifoserie stanno contestando il continuo rincaro dei prezzi degli ultimi anni. Il 4 ottobre prima del match di campionato tra Arsenal e Manchester United, i supporter si sono riuniti per una marcia di protesta fuori dall’Emirates.

E in Italia? Una ricerca pubblicata da due siti specializzati ha indagato sul prezzo medio di accesso allo stadio per la visione di una partita di calcio delle massime serie di vari Paesi, dalla Germania agli Stati Uniti. Ne è emerso che dopo la costosa Inghilterra (74€) e la Spagna (70€), si trova proprio il nostro paese con un costo medio di 69 euro, contro i 31 euro della Germania. Se poi ci aggiungiamo che le nostre partite vengono servite su impianti fatiscenti privi di ristoranti, negozi e musei, possiamo tranquillamente dire che da noi il tifoso è incentivato a restare a casa.

Quando cambierà qualcosa? Semplice, quando tifosi e squadre apriranno gli occhi, quando i club capiranno che il tifo alimenta il sistema ed è imprescindibile e quando per contro i supporter capiranno che la protesta deve essere globale e unitaria, colpendo il sistema e non la singola società.