Carolina Morace ambasciatrice del calcio femminile in Iran

Dopo una carriera sportiva di successo lunga 19 anni che l’ha portata a essere considerata la più grande calciatrice italiana, Carolina Morace ha intrapreso nel 1997 la carriera di allenatrice (diventando Commissario tecnico di Italia e Canada) e poi di commentatrice televisiva di calcio prima di diventare Development Instructor presso la FIFA. Proprio in virtù di questa carica ha tenuto dal 14 al 18 ottobre scorso a Teheran, presso la locale Accademia calcistica federale, un corso per 30 allieve sugli aspetti tecnici dell’allenamento nel calcio femminile.

La stessa Morace ha parlato sul sito ufficiale della FIFA della sua esperienza: “Chiunque affermi che il gioco maschile e femminile siano la stessa cosa, chiaramente non ha mai lavorato in un determinato ambito professionale. Per quanto il calcio femminile sia cresciuto negli ultimi decenni, non è divenuto nulla di simile al calcio maschile. Le donne sono fisicamente diverse rispetto agli uomini: quanto più il calcio femminile si sviluppa, tanto più aumentano le specificità che richiedono un diverso approccio da parte degli allenatori, esattamente come nel volley o nel basket. Non sono assimilabili in una stesa categoria. Facciamo un esempio semplicissimo: il “torello”. Se lo elimini da una sessione di allenamento maschile, sei finito. Le calciatrici, invece, tendono a non interessarsi ad aspetti di competitività nella fase di riscaldamento. Senza dubbio esistono allenatori che hanno una comprensione del calcio femminile, come Antonio Cabrini o Philippe Bergeroo in Francia. Mi colpiscono invece le scelte di alcuni club quando selezionano un allenatore non in base alle loro precedenti esperienze, ma solo in quanto uomini. Come detto in precedenza, il calcio femminile è diverso, ed è evidente a tutti, ma le opportunità concesse agli allenatori non dovrebbero essere differenti”.

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Stefano Pellone