Formula 1 – Pirelli: una variabile costante

Nella Formula 1 che non c’è più, quella della scarsa affidabilità che portava meno di 10 monoposto al traguardo su più di 20 partenti, quella del groppo in gola fino all’ultimo giro, quella degli incidenti spettacolari al via e quella (grande vera nota positiva) di quasi nulla sicurezza per i piloti, la questione degli pneumatici non teneva banco come adesso. Si partiva e si arrivava con lo stesso set di gomme montate al via. E l’incidenza sui risultati delle stesse coperture non era così discriminante come adesso. Nella Formula 1 attuale, invece, tutto (o quasi) gira intorno alle mescole, la loro durata e il loro influire sui risultati in gara.

È notizia di qualche giorno fa che, nonostante si fosse vociferato un ritorno di Michelin nel 2017, Ecclestone ha di fatto concluso un accordo con Pirelli, che resterà come unico fornitore per altre 3 stagioni. Tutti i “mali” di cui si è parlato circa il negativo apporto delle gomme in questa stravolta categoria di corse (la massima ed eccelsa dal punto di vista dell’evoluzione e dell’ingegneria applicata al motorsport) non sono riconducibili soltanto alla casa milanese. Perché se è vero che il nome e la faccia ce la mette lei, le scelte e direttive sono state indicate dal grande e incontrastato boss, sempre lui, Bernie. Si voleva una Formula 1 più spettacolare, incerta, con strategie da studiare e modificare in corsa. Il risultato non è stato così tragico, anzi, si è ottenuto ciò che si cercava. E in un momento in cui le Power Unit e le monoposto tutte offrono maggiore affidabilità, i piloti sono come macchine infallibili (o quasi), la variabile degli pneumatici è forse l’unica a lasciare qualche spiraglio di imprevedibilità nei Gran Premi.

Certo che Silverstone di qualche anno fa e il caso Vettel a Spa di quest’anno non sono stati certo dei fiori all’occhiello della Pirelli, che però si è sempre saputa rialzare rispondendo a tono alle difficoltà pervenute.

Ora è stato pensato un nuovo regolamento, che entrerà in vigore dalla prossima stagione: per ogni Gran Premio la casa costruttrice fornirà 3 mescole diverse a ciascun team; saranno poi le scuderie stesse a decidere su quali 2 puntare durante la gara con l’obbligo di montare due set di gomme di diversa fattura (su asciutto) durante il Gran Premio stesso. In più verrà inserita una nuova categoria di pneumatici: le Ultrasoft. Che andranno ad aggiungersi alle 4 per gare su asciutto (Supersoft, Soft, Medium e Hard) e le 2 per pista bagnata (Intermedie e Heavy Rain). Però Pirelli è stata chiara: vuole più sessioni di test durante il campionato e la prima si svolgerà ad Abu Dhabi due giorni dopo la fine del campionato, quest’anno, per testare proprio la nuova mescola che entrerà nel circus dal prossimo anno.

Vedremo quali saranno i risultati, sta di fatto che con il cambio di dimensioni degli pneumatici stessi dal 2017 quella delle gomme sarà sempre più una variabile impazzita in fase di progettazione e sviluppo delle monoposto stesse nei mesi invernali. Agli ingegneri il duro lavoro, ai piloti nel cercare di essere meno dispendiosi possibile, altrettanto.