Si avvicina al clou il torneo ATP Masters 1000 Shanghai: nei quarti di finale disputati oggi c’è stata battaglia solo tra Tsonga e Anderson, mentre Djokovic e Murray hanno battuto i rispettivi avversari in due set. Torna a vincere contro un top 5 Rafa Nadal, che batte in due set Wawrinka. Domani in programma le semifinali Djokovic-Murray e Nadal-Tsonga.
Nadal – Wawrinka 6-2, 6-1
Doveva essere l’incontro di cartello della giornata e invece si è trasformato in un – inaspettato – allenamento per Nadal: lo spagnolo ha sconfitto nettamente un Wawrinka sfiduciato e mai entrato in partita, forse anche a causa di un fastidio alla spalla.
L’esito della sfida conferma sicuramente i progressi di un Nadal che è tornato vicino al suo miglior livello, ma il punteggio – e l’andamento della partita – ci inducono a considerare l’ipotesi di un Wawrinka troppo brutto per essere vero. Nel primo set lo svizzero è subito in affanno: Nadal è molto sicuro al servizio e non fatica a indurre al suo avversario all’errore, inchiodandolo spesso su quella diagonale di rovescio che di solito per l’elvetico è una miniera d’oro. In mezz’ora di gioco lo spagnolo è già avanti di un set.
Nel secondo parziale non c’è reazione da parte di Wawrinka: riesce a conquistarsi una sola palla break (l’unica dell’incontro) che Nadal annulla con autorità. Il resto è un campionario di esecuzioni davvero inusuali per il campione in carica del Roland Garros, che cede altre due volte il servizio e lascia scivolare via la partita, quasi sollevato all’idea di poter uscire dal campo. Per chiudere la stagione al meglio, lo svizzero dovrà crescere e parecchio dal punto di vista atletico; Nadal invece conquista la sua seconda semifinale consecutiva in questa tournèe asiatica.
Djokovic – Tomić 7-6(6), 6-1
Evidentemente serviva il giovane australiano per mettere in difficoltà il Djokovic imbattibile del post-US Open: la vittoria per il serbo è arrivata lo stesso, ma dopo un primo set giocato punto su punto e vinto soltanto grazie alla maggiore esperienza.
Tomić infatti comincia così come aveva terminato contro Gasquet: tiene lo scambio, accelera improvvisamente, si esibisce in colpi d’alta scuola che costringono Djokovic ad alzare la guardia. Il set è intenso, il n.1 si porta in vantaggio ma non riesce a concretizzare, perchè l’australiano riporta il set in parità con una meravigliosa esecuzione di diritto e lo trascina al tie-break. I primi 12 punti sono i più belli dell’incontro: vincenti, recuperi spettacolari e spinta massima da parte di entrambi. Nole conquista due match point, Tomić li annulla con coraggio ma alla fine è costretto a capitolare e il set finisce in mano a Djokovic.
Di fatto la partita finisce qui, perchè il 22enne australiano cede di schianto fisicamente, dimostrando che accanto a un braccio di primissimo livello – che non sfigurerebbe affatto in top 10 – paga ancora degli importanti limiti atletici. Il serbo non vuole prolungare troppo l’agonia del suo avversario e innesta il pilota automatico, chiudendo in scioltezza l’incontro e accedendo alla quarta semifinale consecutiva in questo torneo.
Murray – Berdych 6-1, 6-3
Non sordo al richiamo dell’establishment tennistico, che invocava un serio rivale per Djokovic, Andy Murray domina in lungo e in largo Berdych e manda un chiaro messaggio al n.1 del circuito.
Il primo set vede paradossalmente un ottimo Berdych in campo, che riesce a lottare in ogni game con lo scozzese, ma finisce sistematicamente per perdere i punti decisivi. Murray è straripante in risposta e solidissimo da fondo campo: nonostante il buon parziale disputato, il ceco si ritrova sotto di un set quasi incredulo di fronte ai soli 5 errori di Murray.
Nel secondo set lo scozzese vola subito 3-0, per evitare di concedere anche solo l’illusione della rimonta al suo avversario. Berdych continua a vincere i punti più belli dell’incontro, ma la solidità di Murray oggi è quella dei giorni migliori. Nonostante qualche – solita – incertezza sulle seconde di servizio, il britannico non concede nulla e chiude l’incontro al primo match point.
Tsonga – Anderson 7-6(6), 5-7, 6-4
La partita con meno appeal è anche l’unica ad offrire reale equilibrio in campo: Tsonga vince un incontro ostico contro Anderson, che ha da rimproverarsi un calo nervoso nel terzo e decisivo set. Partita con pochi scambi, in cui hanno dominato i servizi. Il francese ha vinto soprattutto perchè ha avuto il coraggio di attaccare nei punti decisivi, dimostrando grande manualità nei pressi della rete; Tsonga ha quindi sfruttato al meglio la possibilità offertagli da un tabellone sinora non impossibile. Anderson archivia comunque un ottimo quarto di finale, e conferma la sensazione di poter diventare un avversario temibile anche per i big del circuito.
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