Rio 2016, chi sarà il nostro portabandiera?
Manca ormai un anno alle Olimpiadi di Rio 2016 e in Casa Italia tiene banco la scelta del nostro portabandiera alla cerimonia di apertura. Il caso è tornato alla cronaca dopo la rinuncia da parte di Vincenzo Nibali, uno dei possibili papabili: “Io portabandiera alle Olimpiadi? E’ da escludere. Anche perché, in ogni caso, non potrei. Non penso nemmeno di partecipare alla cerimonia d’apertura dei Giochi, fissata per il 5 agosto 2016, perché la prova in linea di ciclismo è in programma il giorno dopo, il 6”.
Dopo il “no grazie” da parte dello Squalo, rimangono in lizza altri quattro nomi, di cui sono uno di un uomo. A difendere la categoria dei maschietti è stato chiamato Clemente “Tatanka” Russo, pugile di fama mondiale che ha guadagnato il pass per la manifestazione a cinque cerchi grazie al trionfo nel torneo di “ripescaggio” dell’APB ottenuto il mese scorso a Milano).
Per quanto riguarda invece le donne, c’è solo l’imbarazzo della scelta. La prima scelta sarebbe stata la “Divina” Federica Pellegrini, campionessa olimpica del nuoto che si era anche dichiarata disponibile (“Se farò il portabandiera per l’Italia? Ho dato la mia disponibilità, la decisione ora spetta al Coni“) e che aveva avuto una speranza freddina dal presidente del Coni Giovanni Malagò: “E’ un’ipotesi, ma non mi sembra oggi serio e corretto tramutare questa ipotesi in certezza”.
Tra questi due si sono inserite altre due donne, forti del loro successo internazionale recente: la tuffatrice Tania Cagnotto che dopo il trionfo europeo ha aperto un’opzione sulla sua candidatura, e la tennista pugliese Flavia Pennetta, fresca vincitrice degli US Open ed in procinto di ritirarsi.
Il presidente del Coni Giovanni Malagò ribadisce che “qualunque persona di sport sa che questa cosa ha una sua logica, ma è chiaro che ci sono altri atleti ed atlete che hanno legittimamente l’ambizione” mentre l’x ministro dello Sport Josefa Idem ha affermato: “Una donna portabandiera per l’Italia a Rio? Non ho dubbi: sarà così. Pellegrini, Pennetta e Cagnotto sono tre aspiranti perfette. Vere professioniste dello sport anche se per la legge sono dilettanti“. Quindi siamo ancora in alto mare.