In Russia è stato tempo di verdetti importanti per la Formula 1. Il Gran Premio corso a Soči ha infatti stabilito, una volta per tutte, che Lewis Hamilton è sempre di più il padrone di questo Mondiale. Il campione inglese ha corso da protagonista anche questa quindicesima prova, non solo vincendo “lo scontro diretto” con il compagno di squadra Rosberg – che, ancora una volta, ha dovuto fare i conti con una dea bendata tutt’altro che favorevole – ma mettendo anche da parte un tesoretto di ben 66 punti di vantaggio sul secondo in classifica, Vettel.
Il secondo verdetto di giornata è stato la conquista, da parte della Mercedes, del Mondiale costruttori (in virtù della punizione inflitta a Räikkönen): quarta volta nella storia e seconda consecutiva, dopo il trionfo dello scorso anno. Lo strapotere della casa tedesca era noto anche a inizio stagione, ma l’aver guadagnato il prestigioso titolo con tre gare di anticipo ne avvalora – e non di poco – l’importanza.
Ma se la Mercedes se la ride di gusto, la Ferrari, nel suo piccolo, può quantomeno sorridere. Il secondo posto ottenuto da Vettel non solo rappresenta l’undicesimo podio stagionale del tedesco, ma sentenzia il sorpasso nei confronti di Rosberg nella classifica riservata ai piloti. Un’utopia, se si pensa alle difficoltà riscontrate dal Cavallino negli ultimi anni: adesso il gap si è ridotto nettamente e il futuro sembra più roseo. La distanza dalla Mercedes resta, ma l’impressione è che il giusto mix di entusiasmo e competenza portato dal duo Arrivabene-Vettel sia stato un vero toccasana per una scuderia che negli ultimi anni ha sempre faticato a trovare il ritmo giusto.
Se il prossimo campionato di Formula 1 sarà più incerto ed entusiasmante non possiamo ancora saperlo, ma le premesse ci sono tutte. Solo la Rossa sembra essere in grado di colmare la netta differenza con le lanciatissime Mercedes e poter migliorare, in fase di sviluppo e in pista: il Mondiale deve ancora concludersi, ma la sfida per il prossimo anno è già lanciata.