Home » NFL – Week 5: Andre Johnson distrugge i suoi ex compagni, i “vecchi” Colts regolano i Texans

NFL – Week 5: Andre Johnson distrugge i suoi ex compagni, i “vecchi” Colts regolano i Texans

Thursday Night unico quello giocato nella notte al Reliant Stadium. I casalinghi Houston Texans infatti cadono sotto i colpi dei veterani degli Indianapolis Colts. In NFL, con la parola “veterano” si indica qualsiasi giocatori che non sia un rookie, ma questa notte i veterani che hanno deciso la contesa sono giocatori con carta d’identità ed esperienza fuori dal comune. A determinare il risultato finale di 27-20 sono stati infatti il quarterback di riserva Matt Hasselbeck (18/29, 213 yard, 2TD), 40 anni, il kicker Adam Vinatieri, 42enne, Frank Gore (22 corse, 98 yard, TD), 32 anni, e Andre Johnson (6 ricezioni, 77 yard, 2TD), 34 anni.

Sempre avanti nel punteggio, Indianapolis ha rischiato nel secondo tempo di capitolare a causa dell’ultima giocata della prima metà: Brian Hoyer (24/31, 312 yard, 2TD, INT) lancia infatti un hail-mary, cioè un passaggio alto e lungo verso la end zone avversaria, che il rookie Jaelen Strong (2 ricezioni, 53 yard, 2TD) strappa a cinque avversari per il 13-10 che porta i Texans a contatto. Sul 20-10 nel terzo quarto, un altro errore della difesa sui passaggi dei bianco-blu facilita il secondo TD di Strong.

I Colts, autori di una buona prova soprattutto in linea offensiva essendo riusciti ad arginare il fenomeno J.J. Watt (2 placcaggi, 0 sack), riescono, sull’ultima azione utile ai Texans, a pressare Hoyer e, con l’intercetto Mike Adams, a chiudere la partita. In classifica Indy è sempre più sola in testa alla AFC South, avendo vinto i due scontri divisionali delle ultime due settimane senza Andrew Luck, QB titolare alle prese con un fastidio alla spalla. Houston (1-4) è invece una delle squadre che più sta deludendo e il coach, Bill O’Brien, inizia a sentire la poltrona vacillare: se non si riesce a battere Indianapolis senza Luck e si lascia che i “vecchietti” (Gore, Hasselbeck, Johnson) dominino, sicuramente in Texas c’è qualcosa che non va.