Italia sì, Italia no. Così cantava Elio e le storie tese, cosi recita il copione di José Mauri. È un altro oriundo, lasciato a metà strada tra l’azzurro e l’albiceleste, a riproporre il tema sulla convocazione di giocatori nati all’estero. Il classe ’96 non ha ancora debuttato con il Milan ma la scorsa stagione si è reso protagonista di ottime prestazioni con i crociati del Parma. Da lì, le prime apparizioni con le nazionali minori come Under-16 e Under-17, fino alla panchina contro la Slovenia in Under-21.
Il mancato debutto, pare, abbia fatto riflettere José sul suo futuro; alla nuova chiamata della Federcalcio per la partita con la Polonia, del Quattro Nazioni, il talentoso centrocampista ha dato picche. Niente Under-20. La dirigenza rossonera, attraverso un comunicato, dichiara che il calciatore si sente argentino e non ha ancora “scelto” quale tonalità di celeste vestire. Ora sta alla FIGC prendere provvedimenti in merito: lasciare che Mauri decida definitivamente quale nazionale rappresentare o infliggere una squalifica al giovane, in forza al provvedimento che coinvolse Berardi, riluttante a giocare con l’Under-19 malgrado una convocazione ufficiale.