Campionato islandese Úrvalsdeild: l’FH Hafnarfjörður è campione d’Islanda

Con l’inizio di ottobre, si concludono i massimi campionati di calcio nell’estremo Nord d’Europa, dove sarebbe, del resto, estremamente difficoltoso giocare in autunno/inverno, per evidenti ragioni climatiche. In Islanda, salita di recente alla ribalta del grande calcio, grazie all’impresa della Nazionale maggiore maschile che, sotto la guida dello svedese Lars Lagerbäck, si è qualificata ai prossimi Campionati Europei per Nazioni (risalendo, nel ranking FIFA, dal 131° posto del 2012 al 23° attuale), registriamo, quest’anno, la vittoria (ottenuta con un turno d’anticipo) dell’FH Hafnarfjörður, al suo settimo sigillo nazionale, in undici anni di permanenza nei piani alti del calcio islandese (il club è stato fondato nel 1929). La squadra bianconera, espressione calcistica di Hafnarfjörður (terza città islandese, dopo la capitale Reykjavík e Kópavogur, con una popolazione di circa 28.000 abitanti; si trova nelle vicinanze della capitale), è finalmente arrivata alla vittoria (che inseguiva dal 2012), dopo che, lo scorso anno, aveva subito la beffa clamorosa del sorpasso all’ultima giornata: una storia, questa, di quelle che solo il calcio sa raccontare.

Il 4 ottobre  dello scorso anno, infatti, i neocampioni di questa stagione, primi in classifica nell’Úrvalsdeild, ricevettero, nello stadio di casa, il “Kaplakriki”  (con una capacità di 6.000 posti circa) lo Stjarnan, che inseguiva a due lunghezze di distacco. Gli ospiti, davanti ai tifosi della squadra di casa, pronti a festeggiare, andarono a vincere, in dieci contro undici, grazie a un rigore trasformato al 93° minuto. La vittoria dell’FH Hafnarfjörður era data talmente per scontata che il trofeo, destinato alla squadra vincitrice del campionato, era già stato addobbato con i colori sociali della squadra di casa. Nel 2008, invece, era stato l’FH Hafnarfjörður a laurearsi campione, ai danni del Keflavík, sorpassato all’ultima giornata, a causa di un’inopinata sconfitta di questi ultimi: del resto, il calcio dà e toglie, come ben sappiamo.

Quest’anno, la squadra campione ha invece, praticamente, dominato la scena del campionato, andando in testa alla Pepsideild (il nome commerciale, per esigenze di sponsor, del torneo) già al terzo turno, e rimanendoci per tutta la durata della competizione, quasi sempre in solitaria (a parte una breve coabitazione con il KR Reykjavík, tra l’undicesima e la dodicesima giornata).  Onore delle armi alla seconda arrivata, il  Breiðablik, vincitrice, tra l’altro, dello scontro diretto alla terz’ultima giornata, che ha fatto di tutto per provare a tenere aperto il campionato, nonostante il distacco in classifica, maturato in precedenza. I neocampioni d’Islanda hanno terminato il torneo con 48 punti totali, frutto di 15 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte in 22 partite. 47 sono state le reti segnate, 26 quelle subite. Giocheranno, quindi, i preliminari di Champions League della prossima stagione. Gli altri verdetti del Campionato islandese sono la qualificazione ai preliminari di Europa League per Breiðablik, KR Reykjavík e per i campioni uscenti dello Stjarnan; retrocessione, invece, nella serie cadetta (Division 1), per il Leiknir e il Keflavík. Appuntamento, quindi, per la riapertura della stagione calcistica islandese, ai primi giorni di marzo del 2016.