Verona e Brescia multate per uno striscione in difesa del calcio femminile

Tutte le giocatrici di Brescia Femminile e AGSM Verona sono state ammonite e le due società sono state multate di 50 euro ciascuna. Motivo? Aver esposto uno striscione in difesa del calcio femminile non preventivamente autorizzato.

La commedia dell’assurdo va in scena a Castiglione delle Stiviere, città scelta per la Supercoppa Italiana di calcio femminile che vede sfidarsi Brescia e Verona. Dopo l’esecuzione dell’inno tutte le ragazze espongono uno striscione che recita “ci sono punti da conquistare, che valgono più di quelli in classifica“, rimarcando la situazione attuale del calcio femminile in Italia e chiedendo semplicemente dignità e rispetto per tutto il movimento del calcio in rosa nostrano.

Non deve averla pensata così però il Giudice Sportivo che ha sanzionato le calciatrici, secondo quanto emerso dal supplemento dell’arbitro e poi riportato dal giudice sportivo, perchè “l’iniziativa delle giocatrici è andata in scena dopo l’esecuzione dell’inno ma senza che ne fosse stata chiesta la preventiva autorizzazione né che la stessa fosse stata concessa dagli organi di competenza“.

Vale a malapena ricordare gli episodi accaduti durante la scorsa finale di Coppa Italia Femminile dove si giocò su di un campo in condizioni precarie con erba alta e linee perimetrali tracciate mentre veniva disputato l’incontro e dove non venne nemmeno eseguito l’inno nazionale, portando le ragazze a non accettare il premio dai rappresentanti della Lega nazionale dilettanti.

Per fortuna a fianco delle ragazze, come da qualche tempo a questa parte, è sceso Damiano Tommasi, Damiano Tommasi, presidente dell’Aic (che qualche giorno prima aveva minacciato lo sciopero della Serie A femminile), richiamando l’attenzione sui problemi atavici del calcio femminile in Italia come vincolo sportivo, accordi economici pluriennali e fondo di garanzia: “È disarmante, questo è il modo in cui viene trattato il calcio femminile in Italia”.

Nonostante a settembre sia nato un Comitato Calcio Donne all’interno della FIGC pare che la battaglia per ridare finalmente dignità e riconoscimento al lavoro delle calciatrici sia appena agli inizi.