È entrata nel vivo la Coppa del Mondo 2015 di rugby, tra sorprese, conferme e grandi già in bilico. Ha deluso e sta deludendo l’Italia, che dopo la sconfitta all’esordio con la Francia è andata vicina al ko contro il modesto Canada, migliorato sì ma ampiamente sotto il livello del Sei Nazioni o del Rugby Championship.
Se il nostro rugby stenta a decollare, il Giappone non dimenticherà questa Rugby World Cup nonostante la caduta contro la Scozia (45-10), troppo esperta per non sfruttare i punti deboli dei samurai, affaticati dallo sforzo con gli Springboks.
Riflettori puntati ovviamente sul girone A, che già in sede di calendario aveva fatto stropicciare gli occhi a tifosi e addetti ai lavori. La notizia, ora, è che l’Inghilterra è a un passo dall’eliminazione: fatale, per il momento, il ko nel big match di Twickenham contro il Galles, capace nonostante gli infortuni di ricucire lo strappo e restare in partita sino al finale punto a punto. Dove la precisione di Biggar (8 su 8 tra penalità e conversioni) ha fatto la differenza. Adesso gli inglesi, che da 4 anni preparavano questo mondiale eppure commettono sempre gli stessi errori nelle sfide decisive (non vincono un Sei Nazioni dal 2011, ndr), si giocheranno tutto il 3 ottobre contro l’Australia, reduce dal devastante 65-3 all’Uruguay in quel di Birmingham (Villa Park) e in testa alla classifica alla pari con i dragoni.
Negli altri raggruppamenti, All Blacks avanti col freno a mano tirato contro la modesta Namibia (58-14), sconfitta anche da Tonga al Sandy Park di Exeter, grazie alle doppiette di Veainu e Ram, oltre alla marcatura di Fosita (35-21).
Nella pool B, Sudafrica in ripresa e autoritario su Samoa, travolta 46-6. Cresce l’attesa per l’incontro di sabato pomeriggio al St. James’ Park tra sudafricani e scozzesi: viste le sofferenze dello United in Premier League, alla gente di Newcastle spetterà pure un po’ di spettacolo.