Formula 1 – La Ferrari torna a fare paura, Suzuka sarà la prova del 9
Ci sono voluti più di mille giorni per vedere nuovamente una Ferrari in pole position, un’infinità per la scuderia più vincente della Formula 1, ma questo risultato è il certificato medico di uno stato di salute finalmente ritrovato. Anche negli scorsi 2 anni, con Alonso al timone, una spruzzata di vittorie era comunque arrivata, ma la pole position rimaneva un miraggio lontano nel deserto tecnico della monoposto sul giro secco.
Il cambio di gestione che ha portato Marchionne e Arrivabene ha certamente influito su questa inversione di tendenza che porterà la rossa ad essere nuovamente competitiva per il titolo da Marzo, ma non ci è dato sapere quanto ha pesato né in che modo, perché lo sviluppo sui nuovi progetti tecnici delle monoposto comincia dai 2 ai 3 anni prima. Ciò che ha sicuramente rivoluzionato la macchina è stata la power unit progettata e costruita dal team di Mattia Binotto che attraverso vari step ha apportato ben 30 cavalli in più alla potenza rossa, un lavoro straordinario capace di seminare dei picchi di prestazione prontamente raccolti dal ligio Vettel, ma soprattutto che fa davvero ben sperare in vista di questo finale di stagione.
Perché se la Ferrari è in piena risalita, le frecce d’argento cominciano a scricchiolare: vero che Singapore non era la pista più favorevole alla Mercedes, ma allargando l’analisi ad un panorama più dettagliato e vasto, il team di Toto Wolf ha poco da stare comodo sui triclini gustandosi chicchi d’uva come un anno fa. Il primo campanello di allarme è proprio questo: nella passata stagione non c’era Singapore che tenesse, la Mercedes sbaragliava tutti, senza se, senza ma. Il secondo riguarda la power unit: l’ultimo step evolutivo ha dimostrato un’affidabilità rasente lo zero, costringendo prima Rosberg a correre con il vecchio pacchetto a Monza, e poi Hamilton ha terminare la gara con diversi giri di anticipo a Singapore.
Un ritorno alla vecchia versione sarebbe comunque molto critico perché, come evidenziato sempre nel GP d’Italia, le due Ferrari sono nettamente superiori a quello step evolutivo delle Mercedes che, al momento, si trovano di fronte ad un bivio che potrebbe diventare un doppio vicolo cieco. Infine la squadra non è più unita da tempo: la faida tra Rosberg e Hamilton è sempre aperta e, nei momenti di difficoltà, non poter fare quadrato acuisce ogni problematica.
Suzuka è sempre più vicina, neppure il tempo insomma sta dalla parte della Mercedes che in Giappone non potrà più mascherarsi dietro l’alibi di una pista sfavorevole: le frecce d’argento devono dare una risposta immediata, anche perché Sochi e Abu Dhabi sono piste più favorevoli alla Ferrari e a Vettel, pronto come un pastore tedesco ad approfittare della prossima incertezza Mercedes per azzannare un altra vittoria e incominciare a rendere l’impossibile, possibile.