Rugby World Cup 2015: successo All Blacks sull’Argentina davanti ai 90 mila di Wembley. Ok il Galles
Netta affermazione del Galles, che davanti al pubblico amico di Cardiff e un bagno di folla da Sei Nazioni non ha faticato a sbarazzarsi del povero Uruguay, piegato 54-9. Incapaci di andare in meta e a punti solo col piede di Berchesi, i sudamericani appartengono di sicuro a un livello inferiore ai maestri gallesi, chiamati ora alla super sfida di Twickenham all’Inghilterra sabato sera. Sugli scudi soprattutto Cory Allen, centro classe 1993 dei Blues, autore di 3 mete.
Per quanto riguarda il gruppo B, quasi 30 mila spettatori hanno assistito a Brighton alla sfida tra Samoa e Stati Uniti. Una tale affluenza per una gara tutto sommato di appeal relativo certifica il successo del mondiale come evento e manifestazione, oltre che la bontà nella scelta degli impianti di gioco. Samoa avanti al 20′ con Nanai-Williams, che in scia con le penalità calciate da Tusi Pisi scava un primo solco; USA di nuovo in carreggiata con la marcatura pesante di Wyles poco prima dell’intervallo. Al rientro, isolani ancora a segno con l’esperto flanker dei London Irish Treviranus, anche se Pisi manca la conversione. Altrettanto impreciso AJ MacGinty dopo la meta di Baumann e gara già compromessa: vince il XV di Stephen Betham, ora in testa al raggruppamento alla pari del Giappone. Diventa bella pepata Sudafrica-Samoa di sabato pomeriggio: gli Springboks avranno passato una settimana da incubo dopo l’umiliante ko coi giapponesi e i samoani sentiranno l’odore del sangue.
Infine, con l’abituale pragmatismo e la capacità di colpire l’avversario al primo segno di stanchezza, gli All Blacks hanno superato l’Argentina a Wembley con punteggio di 26-16. Pumas in partita e migliorati per competenza e concretezza, grazie soprattutto alla militanza anno dopo anno nel Rugby Championship: al 21′ Petti Pagadizábal va oltre e neozelandesi sono tenuti a galla dalla precisione di Dan Carter nelle punizioni. Se Sánchez non è da meno, gli argentini restano in partita più a lungo del previsto e alla Nuova Zelanda servono la brillantezza e l’imprevedibilità di Sonny Bill Williams dalla panchina per girarla: sue le cariche e gli offload che sparigliano le carte, di Smith e Cane le mete che certificano il primo successo nella rassegna iridata. Argentina non bocciata né rimandata: semplicemente meno forte dei campioni del mondo, in attesa di una sfida con la Georgia che sa di spareggio per il passaggio ai quarti.
Di seguito, i risultati della giornata 3 della Rugby World Cup 2015.
Galles-Uruguay 54-9
Samoa-Stati Uniti 25-16
Nuova Zelanda-Argentina 26-16