Formula 1 – La Ferrari rispetta la tabella di marcia e il toro torna a vedere rosso

Forse è ancora troppo presto, ma Singapore potrebbe essere stata la gara chiave di volta non solo di questa stagione ma anche della storia recente delle Formula 1: il dominio Mercedes da due anni a questa parte, a seguito per altro di quello Red Bull, lungo quasi un lustro, si è sgretolato con una facilità disarmante, da sorprendere anche il più pessimista delle frecce d’argento.

Singapore insomma ha regalato dopo tanto tempo una gara dal pronostico tutt’altro che scontato: vedere 3 scuderie in lotta a pochi secondi di distanza, in particolare prima del ritiro di Hamilton, ha rispolverato quello spettacolo che da troppo tempo era sommerso sotto una patina di grigiume Mercedes.

La Ferrari ha ottenuto la terza vittoria in stagione, rispecchiando perfettamente quello che era il disegno tratteggiato da Marchionne ad inizio stagione: un successo arrivato, come in Malesia e in Ungheria, con tanto merito e poca fortuna, a sottolineare un’evoluzione costante della rossa, pronta a dare battaglia fino alla fine, ma soprattutto a giocarsi tutte le sue carte per il titolo nella prossima stagione, come promesso e delineato sempre da Marchionne; vista la precisione con cui sono stati raggiunti gli obiettivi di questo campionato, per altro non ancora concluso, c’è da fidarsi.

Se poi al cavallino si aggiungerà anche il toro, come accaduto a Singapore, allora ci sarà veramente da divertirsi a partire da Marzo: la Red Bull ha dimostrato con i fatti, su una pista di poco motore e tanto telaio, quanto sia stata penalizzata dalla power unit Renault, una zavorra costante per tutta la stagione tra problemi di affidabilità e pochissima potenza da esprimere; il secondo posto di Ricciardo, costantemente tra i primi per tutto il weekend, è un ulteriore campanello di allarme per tutte le concorrenti al titolo della prossima stagione, qualora la Red Bull dovesse chiudere l’accordo per la fornitura di motori Ferrari o Mercedes.

Intanto un piccolo spiraglio per vedere una lotta per il titolo fino alla fine di questa stagione si è riaperto: Hamilton mantiene un vantaggio oceanico sugli inseguitori, ma la difficoltà con cui escono le frecce d’argento da questa gara vanno ad apporre qualche pesetto anche sull’altro piatto della bilancia, senza dimenticare che anche a Monza Rosberg era stato costretto al ritiro. Sotto le luci di Singapore, la Mercedes ha patito un black out totale a partire dal venerdi: male sul giro secco, malissimo sul passo gara e per completare la frittata anche il problema elettrico al motore di Hamilton.

Una rimonta di Vettel resta un comunque un miraggio, il tedesco ha voluto tenere accesa una fiammella di speranza nelle dichiarazioni post gara, ma è ben conscio che potrà lottare per il quinto titolo dalla prossima primavera, un obiettivo su cui anche in Red Bull lavorano e verso il quale potrebbero essere trascinati proprio da un motore Ferrari, binomio perfetto con il rosso della scuderia di Maranello, che, come a Singapore, potrebbe risvegliare il toro dal torpore degli ultimi 2 anni.