Genoa destinato a rincorrere la Juventus

Per evitare di perdersi come ha fatto Andrea nella celebre canzone di Fabrizio De André, il Genoa deve continuare a credere nel lavoro quotidiano. A proposito, ieri al centro sportivo Pio-Signorini l’allenamento è stato diviso in due fasi: la prima con l’intero gruppo con gli occhi fissi verso la tv dove Gasperini ha mostrato le (nuove) caratteristiche della Juventus; mentre la seconda a ranghi dimezzati tra i soliti esercizi a campo ridotto e palestra. La società ha comunicato l’infortunio di Ezequiel Muñoz, giocatore tremendamente sfortunato negli ultimi due anni: per l’argentino si parla di lesione al bicipite femorale.

QUESTIONE DI DETTAGLI Nelle tre partite di campionato il Grifone ha sempre saputo cosa fare in campo ma ha toppato clamorosamente con i cali di concentrazione. La squadra, a volte, si dimentica di giocare uno spezzone di match, le intermittenze costano caro. La classifica rossoblù reclama almeno due punti per azzerare la media inglese, quelli persi a Palermo con la leggerezza di Burdisso e Firenze con la complicità dei compagni di reparto (Lamanna compreso: l’area piccola era intasata? Un corso accelerato sulle uscite in presa alta di Oliver Kahn, allora). I dettagli fanno la differenza e in questo settore Gasperini è un assoluto maniaco.

NUOVA JUVE… Gli acquisti del mercato bianconero più sottovalutati nel mercato juventino sono Cuadrado e Hernanes. Il colombiano ha un’abilità ormai sacrificata sull’altare del corri-e-pressa: il dribbling. Non meno agricolo di quello di Perotti ma più rotondo e colorato, come la sua terra del caffè. Cuadrado è soprannominato “la vespa” perché difficilmente il difensore legge le sue intenzioni, proprio come il volo dell’insetto. Marcarlo a uomo non serve a niente, per questo Armando Izzo sarà fondamentale in quella porzione in campo. Da ultimo Hernanes che qualcuno ha bollato come “scarto dell’Inter”: calcia di destro come di sinistro, tira benissimo le punizioni, copre almeno tre ruoli (trequarti, play, mezz’ala)… per undici milioni più bonus, forse, è stato un altro affare chiuso da Marotta.

…VECCHIO GENOA Inutile chiedere troppo alla sorte dopo il gol di Antonini dell’anno scorso che ha equilibrato i conti col destino da quel Genoa-Juventus deciso da una magia di Pirlo. Intensità, pressione nelle zone alte del campo, squadra corta e veloce nei contropiedi, massima attenzione sulle palle inattive, ricerca dell’apertura verticale e orizzontale. In due sole parole, la partita perfetta. Maledetta vittoria, benedetta sconfitta.

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Alessandro Legnazzi