C’era attesa per le qualifiche del GP di Singapore, edizione 2015: nelle prove libere le Ferrari e le Red Bull si sono rivelate molto più performanti del previsto, in un circuito che vede in difficoltà le Mercedes e le Williams (che nella trazione hanno il proprio punto più debole). Sebastian Fettel firma la prima pole position non Mercedes nella storia della Formula 1 corsa con motore ibrido, davanti all’ex compagno di squadra Ricciardo, al finlandese Räikkönen e Kvyat. Per la prima volta in due anni non c’è neppure un motore Mercedes nelle prime due file.
Il primo motivo di interesse della Q1, è dato dalle gomme di Vettel: dopo una terza sessione di prove libere in cui le Ferrari hanno dominato, ci si chiede se il passaggio alla Q2 potrà avvenire con la mescola più dura, risparmiando le gomme più performanti. I primi riscontri sono positivi per le rosse: dopo il primo tentativo, Vettel è in testa con ben 8 decimi su Ricciardo, 9 su Kvyat, addirittura un secondo e mezzo sulla Mercedes di Rosberg (Hamilton più dietro, non ha ancora fatto un giro “vero”). Le prestazioni degli avversari migliorano col passare dei minuti, e col cambiare delle mescole; a fine sessione, vengono eliminate le due Sauber di Ericsson e Nasr, la Lotus di Maldonado e le Manor di Stevens e dell’esordiente Alexander Rossi; Mercedes che si qualificano con le supersoft, a differenza di Ferrari e Red Bull.
Alla partenza della Q2, la scelta Mercedes è di andare su pneumatici usati, nel tentativo di “pareggiare” con gli avversari. Sebastian Vettel esce per ultimo, con la freddezza necessaria per osservare gli avversari: ne esce il primo tempo, e il vantaggio di Ferrari e Red Bull si rivela tale, a parità di mescola, da rendere inutile un tentativo in chiusura di sessione. Quando sta per sventolare la bandiera a scacchi, Carlos Sainz jr. in uscita dal ponte va a toccare il muro, rompendo la sospensione posteriore sinistra: le bandiere gialle di fatto neutralizzano i tentativi dei piloti in pista. Eliminate le Force India di Pérez e Hülkenberg, le McLaren di Alonso e Button, e proprio la Toro Rosso di Sainz.
La Q3 si apre con un giallo: Lewis Hamilton resta fuori soltanto un giro e poi rientra immediatamente ai box, dopo che le immagini televisive al termine del primo settore lo mostrano tagliare su un cordolo toccando nettamente con il fondo della vettura e lasciando una evidente strisciata in pista. Questo mentre la classifica dice Vettel-Ricciardo-Räikkönen-Kvyat: Rosberg è quinto, ancora a un secondo e mezzo dalla vetta. Quando è il momento di uscire di nuovo, Vettel aspetta ancora e chiude il gruppo: quando Hamilton passa sulla bandiera a scacchi, è soltanto quinto a un secondo, e precede Rosberg di un decimo; Ricciardo secondo a un decimo, prima che Vettel stampi il capolavoro: era già primo, diventa anche l’unico a scendere sotto il minuto e 44 secondi. Prima pole position per la Ferrari dopo tre anni di astinenza. Domani la gara si correrà alle 14 (ora italiana).
GP SINGAPORE – RISULTATI QUALIFICHE
Q3
1. Vettel Ferrari 1′43″885
2. Ricciardo Red Bull 1′44″428 (+0″543)
3. Räikkönen Ferrari 1′44″667 (+0″782)
4. Kvyat Red Bull 1′44″745 (+0″860)
5. Hamilton Mercedes 1′45″300 (+1″415)
6. Rosberg Mercedes 1′45″415 (+1″530)
7. Bottas Williams 1′45″676 (+1″791)
8. Verstappen Toro Rosso 1′45″798 (+1″913)
9. Massa Williams 1′46″007 (+2″122)
10. Grosjean Lotus 1′46″413 (+2″528)
Q2 (10° tempo: Bottas, 1′45″887)
11. Hülkenberg Force India 1′46″305 (+0″418)
12. Alonso McLaren 1′46″328 (+0″441)
13. Pérez Force India 1′46″385 (+0″498)
14. Sainz jr. Toro Rosso 1′46″894 (+1″007)
15. Button McLaren 1′47″019 (+1″132)
Q1 (16° tempo: Button, 1′46″891; 107%: 1′52″714)
16. Ericsson Sauber 1′46″965 (+0″074)
17. Nasr Sauber 1′47″088 (+0″197)
18. Maldonado Lotus 1′47″323 (+0″432)
19. Stevens Manor-Marussia 1′51″021 (+4″130)
20. Rossi Manor-Marussia 1′51″523 (+4″632)