Data per morta e sepolta, la Juventus si prende la rivincita in una notte di Champions che sa di trampolino di lancio per la stagione che verrà. Sotto nel punteggio, assediata ma mai tradita da uno strepitoso Gianluigi Buffon, la formazione di Massimiliano Allegri ribalta il risultato grazie alle reti di Mario Mandžukić e Álvaro Morata, quei due che insieme non avrebbero mai potuto convivere – secondo alcuni – ma che, di fatto, portano i primi tre punti della stagione bianconera. Un esordio difficile, seppur su un campo che non ha assolutamente alcun tipo di tradizione europea, ma contro certi campioni non puoi far altro che soffrire nel momento di maggior pressione, per poi allentare la stessa andando a pungere con la zampata del campione; e di campioni, nella rosa juventina, ce ne sono tantissimi.
A partire da Paul Pogba, autore di un inizio di stagione a dir poco thrilling con critiche piovute a destra e a manca, non esattamente ciò a cui ci aveva abituato il ragazzo prodigio venuto proprio da Manchester, sponda rossa però. Impreciso, a volte lezioso e spesso troppo superficiale nelle giocate semplici: ma chi conosce questo sport sa benissimo che il segreto per vincere è fare alla perfezione i gesti elementari, quelli che non risaltano alle cronache ma che permettono a un collettivo di portare a casa la vittoria. La Juventus stasera ha dimostrato agli sceicchi che il cuore, la determinazione e la voglia di rivincita, nel calcio, a volte può battere il portafoglio: non solo ma i bianconeri hanno anche mostrato come battere una formazione individualmente più forte, ma con alcune pecche storiche a livello di concentrazione soprattutto nel pacchetto arretrato. Non c’è altro modo di spiegare, infatti, tutto lo spazio concesso a Pogba nell’azione del pareggio di Mandzukic, anch’egli lasciato uno contro uno in area di rigore: così come il City ha dimostrato poco carattere non andando a chiudere la partita quando poteva farlo, specie con Sterling, soccombendo poi quando la pressione della Juve è salita di livello.
Che dire, poi, del fantastico gol di Morata? Da vedere e rivedere, una parabola fantastica che ha baciato dolcemente il palo alla destra di Hart, incolpevole in entrambe le reti ospiti. Questa Juventus, almeno in versione europea, ha molte idee e soprattutto sembra finalmente aver raggiunto la maturità necessaria per soffrire nei momenti difficili, pronta però a colpire non appena gli avversari mostrano piccoli segni di cedimento. Verrebbe quasi da dire “Manchester City of blinding lights“, prendendo in prestito parzialmente una famosa canzone degli U2, la luce che ha accecato la città inglese si tinge di bianconero e non poteva esserci segnale migliore per Allegri: almeno in Champions, la Juventus ricomincia a macinare punti. Una vittoria che fa bene al calcio italiano soprattutto in ottica ranking, considerando che la Premier League è il campionato più vicino – in termini di punti – alla nostra Serie A.
La prima impresa di un’italiana, in questa due giorni di Champions, è riuscita: la Roma sarà in grado di fare altrettanto contro i marziani vestiti di blaugrana?