Disordine creativo: la parole d’ordine del Genoa

Gian Piero Gasperini ha convocato solo diciannove grifoni per la trasferta di Firenze. I loro nomi sono: De Maio, Izzo, Burdisso, Perotti, Figueiras, Marchese, Capel, Ntcham, Costa, Pandev, Lazovic, Lamanna, Ujkani, Dzemaili, Cella, Tachtsidis, Rincon, Cissokho, Laxalt. A Pegli restano gli infortunati Perin, Ansaldi, Gakpé, Muñoz e Pavoletti. Nella sala conferenza di Villa Rostan si è presentato l’ultimo arrivato in rossoblù, Blerim Dzemaili: “Sono un mediano in un centrocampo a due, posso fare anche la mezz’ala in uno schieramento a quattro”. Lo svizzero è tornato in Italia dopo l’esperienza a Istanbul, capitale che condivide un quartiere fondato da navigatori genovesi alcuni secoli fa.

È inutile azzardare delle previsioni con Gasperini, tanto una sorpresa (se non due) c’è sempre. A Genova si respira aria d’impresa al Franchi, non c’è mai stata una sensazione così forte da oltre trent’anni: l’ultima vittoria è datata 1977, i gol rossoblù furono di Pruzzo – O’rey di Crocefieschi – e Arcoleo. Quattro stagioni dopo, nel 1981, altro episodio che ha fatto storia e feriti: Giancarlo Antognoni ebbe uno scontro con il portiere Silvano Martina e il cuore del giocatore viola s’arrestò. Il prof. Pierluigi Gatto (padre dell’attuale Pietro) del Genoa e il massaggiatore della Fiorentina si precipitarono in campo e rianimarono “il ragazzo che giocava guardando le stelle”. Furono i 25” più lunghi della Fiesole, fu il dopo partita più crudele per i tifosi rossoblù presi a sassate, rei di chissà quale colpa.

Qual è la vera Fiorentina di Paulo Sousa? La risposta più adeguata sembra essere quella del primo tempo con il Torino, escludendo il debutto con il Milan poiché quella prestazione è stata drogata dalle troppe lacune rossonere. Il tecnico portoghese gioca con due interni dietro Kalinić ma sembra andare in difficoltà quando gli avversari concedono pochi spazi per il contropiede e lasciano la costruzione del gioco alla Fiorentina. Il Genoa può puntare sul disordine creativo per strappare una vittoria dopo trentotto anni.