Sono passati solo quattro mesi dalla sventurata finale di Coppa Italia Femminile tra Brescia Femminile e Graphistudio Tavagnacco, finale che fu disputata in pieno sciopero del calcio femminile e solo dopo abbondanti rassicurazioni da parte della FIGC e dove successe di tutto, dalla marcatura delle linee laterali a gara in corso alla mancanza della radiotrasmissione dell’inno ufficiale, fino a terminare con una cerimonia di consegna a dir poco imbarazzante che portò alla rinuncia da parte delle due società alla premiazione da parte dei dirigenti della LND. Quattro mesi in cui la questione è stata taciuta e si è cercato di mettere la polvere sotto il tappeto. Il Brescia Femminile ha aspettato e, non ricevendo alcuna risposta o scusa su quanto accaduto, ha pubblicato un comunicato stampa che riportiamo:
“A distanza di quasi quattro mesi il Brescia Calcio Femminile ritiene giusto ed opportuno richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla richiesta di scuse ufficiali da parte del massimo esponente della Lnd Antonio Cosentino. Il nastro va riavvolto fino alla finale di Coppa Italia di fine maggio tra la prima squadra del Brescia Calcio Femminile ed il UPC Tavagnacco, disputatasi su un campo dove le linee dei falli laterali sono state disegnate nel corso del primo tempo, senza la trasmissione dell’inno nazionale prima del fischio d’inizio, in totale assenza di acqua per le squadre e con a seguire una premiazione che non esitiamo a definire imbarazzante, grazie ad una minuziosa programmazione e preparazione dell’evento da parte della Lnd.
Ricordiamo, per chi avesse difficoltà a posizionare temporalmente l’evento, che la partita si è disputata solo grazie alle rassicurazioni della FIGC in merito all’apertura di un tavolo di confronto, con partecipi tutte le varie componenti federali, per l’attuazione di un vero progetto di sviluppo per il calcio femminile, ad oggi muto, ed in seguito alle dimissioni del presidente LND Belloli per le frasi omofobe nei confronti delle calciatrici.
Le società Brescia Calcio Femminile, UPC Tavagnacco e le calciatrici presenti in campo, viste le condizioni in cui era stata fatta disputare la partita ed il totale disinteresse da parte della Lnd a garantire un minimo di organizzazione ed immagine per una partita valevole per l’assegnazione della seconda competizione nazionale e giocata, lo ricordiamo, senza una diretta o differita televisiva, decisero di rifiutare la consegna del trofeo, ed anche in questo caso fatichiamo a definirlo tale, dalle mani del dottor Cosentino.
Da qui la richiesta di scuse ufficiali richieste alla società Brescia Calcio Femminile e alle sue calciatrici.
Scuse che il Brescia Calcio Femminile non ha posto e non porrà.
Sono passati, lo ripetiamo, quasi quattro mesi da quel giorno di fine maggio, il Brescia Calcio Femminile ha iniziato il proprio ritiro il 20 luglio per consentire allo staff tecnico di preparare al meglio la squadra per la Champions League prevista ad ottobre, ma giunti ormai a metà settembre l’unica data ufficiale segnata sul nostro calendario è quella del 7 ottobre, giorno in cui si disputerà l’andata di Brescia – Liverpool allo stadio Rigamonti. La LND difatti non ha ancora saputo comunicare la data in cui verrà disputata la Supercoppa Italiana tra le società AGSM Verona e Brescia Calcio Femminile, né le date di inizio campionato e Coppa Italia e tantomeno i calendari delle due manifestazioni.
Crediamo sia doveroso porre l’accento su tutto questo e domandare a voce alta chi a questo punto dovrebbe porre le proprie e pubbliche scuse.
Non è nostra intenzione fare sterili polemiche ricordando i sette mesi di ritardo nella consegna della coppa Scudetto al Brescia Calcio Femminile quando sarebbe bastato presenziare al Club Azzurri nell’ultima partita del campionato 2013/14 visto che si affrontavano Brescia Calcio Femminile e Torres, rispettivamente al primo e al secondo posto in classifica, davanti a più di 5.000 tifosi; o ricordando l’arrivo della coppa rotta allo stadio; né tantomeno chiedere alla LND che almeno quest’anno si ricordi di consegnare alla vincitrice della prossima Supercoppa Italiana una coppa con fissata alla base una comunissima targa recante l’evento e la data, invece che inviarla dopo nove giorni come successo lo scorso anno.
Ci limitiamo ad invitarvi a guardare l’immagine di copertina dell’articolo ed il video che trovate al termine dello scritto: non è la consegna della Supercoppa nazionale in uno dei paesi riferimento del calcio femminile come Germania o Francia, ma la cerimonia di premiazione tenutasi in Portogallo due settimane fa. Il Portogallo nel ranking Uefa è alla 26° posizione, ultimi dati disponibili sul sito Uefa datati novembre 2014, mentre l’Italia prima del Mondiale reggeva in sesta posizione.
Lasciamo a voi le dovute conclusioni riproponendo la domanda: chi deve chiedere scusa a chi?”