Ancora nulla è fatto
È stata un’Italia da urlo, quella di ieri pomeriggio. Battuta la Germania dopo una partita giocata in rimonta, riversando sul parquet un cuore grande così. Un’Italia da applausi, capace di tirar fuori la grinta nei momenti difficili, di replicare ai canestri di uno Schroeder di livello altissimo, e di approfittare del giorno opaco di un Nowitski che forse, se non ha saputo incidere, è stato anche per merito di un quintetto capace di contrastare lui, i suoi compagni di squadra, e andare a segno.
Le triple di Belinelli, il canestro della speranza di Gallinari sulla sirena, la grinta di Hackett, la strategia di Pianigiani nel supplementare, la classe di Bargnani, tutti elementi che hanno fatto la differenza. Dopo il successo convincente con la Spagna di neanche ventiquattro ore prima, l’Italbasket fa esultare ed esaltare lo Stivale, avvicinando alla palla a spicchi anche coloro che di basket non ne masticano quotidianamente.
D’altronde, questo è lo sport, questa è una delle sue caratteristiche, uno dei suoi misteri. Lo vediamo nel calcio: ci sono i mondiali, e gioca l’Italia: è tutto diverso, e quella partita è di tutti, anche per chi la domenica non segue il ‘solito’ pallone. Ci sono gli europei di basket in questi giorni, tocca ai nostri azzurri, la passione tira dentro chiunque, ovunque esso si trovi.
Ko all’esordio con la Turchia, poi un successo risicato con l’Islanda, infine due vittorie roboanti, che hanno acceso l’entusiasmo, ma che però rischiano di far piombare tutti in un tranello: quello di poter pensare che sia facile, troppo facile, arrivare fino in fondo. L’Italbasket è stata straordinaria nelle ultime due partite, e per quanto bene abbia fatto, l’unico diktat da seguire è “ancora nulla è fatto”. Ora gli ottavi di finale: si dovrà scendere sul parquet e giocare con vigore, grinta, passione e cuore, tanto cuore, per far sì che il Belpaese intero resti il più a lungo possibile incollato alla tv.