US Open 2015, ottavi di finale: super-Anderson fa fuori Murray, Federer doma Isner
Nella giornata che conclude il programma degli ottavi di finale maschili degli Us Open 2015 c’è spazio per due sorprese e due importanti conferme.
Anderson b. Murray 7-6 (5), 6-3, 6-7 (2), 7-6 (0)
Il primo piano è tutto per il sudafricano Kevin Anderson che disputando la sua miglior partita stagionale elimina la testa di serie n.3 Andy Murray, uno dei favoriti per la vittoria del torneo. Lo scozzese non è incappato nella classica giornata storta, piuttosto è stato sorpreso dal tennis dirompente del suo avversario, capace di mettere a referto 81 colpi vincenti e di servire costantemente oltre i 200 km/h. Il dato emblematico è quello della velocità media delle seconde di servizio di Anderson, solo di 5 km/h inferiore alla media delle prime di servizio di Murray.
L’incontro è subito godibile: Anderson con il diritto è devastante, e dimostra di andare subito a nozze con le seconde tenere del suo avversario. Murray capisce presto che non tira una bella aria, e con fatica – facendo leva sulle sue capacità difensive – riesce a trascinare il parziale al tie-break, dove il sudafricano gioca sette punti praticamente impeccabili e si porta in vantaggio di un set.
Il secondo parziale è un monologo di Anderson, che si porta avanti 3-0 e quindi 5-1: a quel punto Murray tira fuori l’orgoglio e accorcia fino al 5-3, ma non trova la zampata decisiva per riequilibrare il set che viene vinto ancora dalla testa di serie n.15 per 6-3.
Nel terzo set ci si attenderebbe il calo del sudafricano, come era accaduto contro Djokovic a Wimbledon: invece Anderson continua a martellare con il servizio e con i colpi da fondocampo, permettendosi anche qualche discesa di rete decisamente apprezzabile e breakka subito Murray. Lo scozzese adesso è vicino al baratro, ma riesce a recuperare lo svantaggio e portare ancora il parziale al tie-break: questa volta il sudafricano sente la pressione ed è Murray a vincere il set.
Il quarto parziale somiglia al precedente: il calo di Anderson non arriva, Murray con fatica riesce a tenere il passo e il set deve decidersi ancora al tie-break. Qui però Murray dimostra di non averne più: il parziale di 7-0 consegna set e incontro al sudafricano, che con grande merito accede ai quarti di finale.
Wawrinka b. Young 6-4, 1-6, 6-3, 6-4
Cede soltanto un set invece la testa di serie n.5 Stan Wawrinka: il black-out del secondo parziale è più che altro un calo di concentrazione (con rottura di racchetta annessa), perchè nel resto dell’incontro lo svizzero ha palesato un buono stato di forma e un ritrovato feeling con il suo colpo di riferimento, il rovescio lungolinea. Dal canto suo l’americano dimostra di non essere all’altezza di un tale palcoscenico, di possedere un tennis troppo poco solido e di essere stato probabilmente favorito da un tabellone non proibitivo, oltre a pagare gli sforzi dei due incontri vinti al quinto set.
Wawrinka conclude l’incontro con un numero abbastanza alto di gratuiti, a fronte però di ben 52 vincenti messi a segno: contro Anderson si prospetta un bel braccio di ferro.
Gasquet b. Berdych 2-6, 6-3, 6-4, 6-1
L’altra – mezza – sorpresa della giornata arriva per mano del francese Gasquet, che alla soglia dei 30 anni sembra aver ritrovato lo spirito combattivo che durante la carriera gli ha spesso fatto difetto. A farne le spese è stato il n.6 del mondo Tomas Berdych, in calo dopo un inizio 2015 di ottima fattura.
Gasquet, invece, prosegue il suo ottimo momento dopo la semifinale di Wimbledon: il primo set però è una falsa partenza del francese, che entra in campo contratto e si espone alle offensive del potente tennista ceco. Ma dal secondo parziale la musica cambia: Gasquet si registra a servizio, inizia a spostare il suo avversario per impedirgli di esplodere il suo classico diritto inside-out e fa un sapiente utilizzo dei cambi di ritmo, costringendo Berdych ad andare spesso fuori giri.
Gli ultimi due set seguono il copione del secondo: il francese è padrone del campo e non ha difficoltà ad archiviare un incontro inaspettatamente a senso unico: adesso per lui c’è il quarto di finale contro Roger Federer.
Federer b. Isner 7-6 (0), 7-6 (6), 7-5
Ottavo di finale di routine anche per il principale favorito del torneo assieme a Djokovic: lo svizzero vince due tie-break prima di riuscire ad evitare il terzo con un break chirurgico e vola ai quarti di finale.
Isner non ha certo disputato un brutto incontro, ma si è trovato di fronte un Federer quantomai cinico e performante in risposta: all’americano non è bastato un ottimo 70% di prime in campo per evitare il parziale di tre set a zero. Il campione di Basilea ha dunque confermato il suo ottimo stato di forma, e i dati sono emblematici in tal senso: 55 colpi vincenti, soltanto 16 errori non forzati e ben 15 ace (solo due in meno di Isner).
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