US Open 2015, ottavi di finale: Fognini saluta New York, Djokovic e Čilić cedono un set
Sono scesi in campo i primi otto tennisti impegnati negli ottavi di finale maschili degli Us Open 2015, in una giornata che si è rivelata abbastanza povera di emozioni.
Ad aprire le danze è stato il campione in carica Marin Čilić, tornato in campo dopo il pericolo scampato contro Kukushkin. Il croato ha regolato in quattro set Chardy e proseguirà nel difficile tentativo di difendere il titolo dello scorso anno. La partita è stata speculare nei primi due parziali, dominati il primo da Čilić e il secondo dal francese (anche grazie a un problemino fisico del croato). Nel terzo set l’equilibro è stato risolto solo dal tie-break: l’allievo di Ivanisevic ha fatto valere il suo maggiore peso specifico e si è portato in vantaggio per due set a uno, chiudendo poi con un comodo 6-1 la partita. Il risultato finale (6-3, 2-6, 7-6 (3), 6-1) proietta Čilić ai quarti di finale, dove affronterà un altro francese, Tsonga.
E’ stato infatti Tsonga ad aggiudicarsi il derby francese con Benoit Paire: poca battaglia in campo per un 6-4, 6-3, 6-4 che riporta il francese tra i primi otto a New York dopo un assenza di quattro anni. Paire si è rivelato troppo inconsistente sul lato del diritto, e ha probabilmente pagato con un calo nervoso un torneo giocato al di sopra delle aspettative. Dal canto suo Tsonga non ha ancora incontrato difficoltà nel suo cammino (nessun set concesso al pari di Wawrinka, Federer, Isner e Djokovic), per via di un tabellone sinora piuttosto semplice: la sfida con Čilić appare la prima vera asperità che ci dirà di più sulle sue condizioni.
Nel terzo incontro in programma c’è purtroppo da archiviare una delusione per i colori azzurri: Fabio Fognini è stato sconfitto in tre set da Feliciano López (6-3, 7-6, 6-1). Il tennista ligure da un lato ha dovuto fare i conti con le scorie della faticosa rimonta operata ai danni di Nadal, dall’altro si è trovato ad affrontare un avversario contro cui era assai complicato esprimere il suo solito tennis. Il primo parziale ha visto Fognini guadagnarsi subito tre chance di break, López annullarle con grande autorità e lo stesso spagnolo strappare il servizio a Fabio approfittando di un paio di disattenzioni: il set è stato poi chiuso da López senza tentennamenti.
Nel secondo parziale Fognini è partito forte, concedendo l’illusione della rimonta: dal 4-1 in suo favore si è ritornati a un punteggio di parità, prolungato poi fino al tie-break. Qui Fognini ha perso la partita, e dopo aver giocato due passanti magistrali (uno in tweener e l’altro stretto di rovescio) e annullato un set-point si è consegnato a López con un grave errore di diritto. Il terzo parziale, dominato dallo spagnolo, non ha offerto ulteriori spunti se non qualche rammarico per le occasioni sciupate dall’italiano.
Il programma è stato chiuso dall’incontro tra il n.1 del mondo Novak Djokovic e Bautista-Agut. L’incontro si è rivelato più combattuto del previsto soprattutto per merito dello spagnolo, che non ha accettato il ruolo di vittima sacrificale: alla fine ha dovuto cedere in quattro set (6-3, 4-6, 6-4, 6-3) dopo essere riuscito a mantenere l’equilibrio in tutti i parziali.
Nel primo set il serbo gioca in sordina fino al 4-3, scommettendo anche qualche errore di troppo: Bautista però è ben presente in campo e raggiunge una palla break, annullata con un ace da Nole. Respirata l’aria di pericolo, Djokovic gioca due game da par suo e chiude il primo parziale con un paio di ottime discese a rete.
Il secondo parziale vede il n.1 portarsi in vantaggio di un break, mentre sugli spagli dell’Arthur Ashe si respira aria di partita finita: e invece Bautista-Agut ha la pazienza di rimanere in scia al suo avversario e operare il contro-break che vale il 4-4. A questo punto dell’incontro le indecisioni di Djokovic appaiono evidenti: va a servire sotto 5-4 e con un rovescio affossato a rete cede servizio e set al suo avversario, sempre più pressante con il diritto.
Negli ultimi due parziali Nole alza soltanto di poco la soglia dell’attenzione: alterna momenti di buon tennis a errori evitabili, probabilmente intenzionato a vincere con il minimo sforzo. Lo spagnolo però non regala nulla, e per conquistare i due parziali il serbo è costretto ad alzare il livello in risposta al momento opportuno. Nell’ultimo set la giostra di break e contro-break ci regala un ultimo giro dal quale esce vincitore ancora Djokovic, che si porta a casa l’incontro.
La sensazione è che Djokovic nel tentativo di risparmiare energie nervose finisca per sottovalutare il suo avversario; al contrario i momenti di alto tennis delle sue partite ci segnalano una buona condizione atletica, della quale vedremo i frutti con continuità probabilmente solo nei turni finali del torneo.
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