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EuroBasket2015 – Girone D, 3/a giornata: giornata sottosopra, cadono tutte le favorite

Se ieri tutto era andato secondo pronostico, il leitmotif della terza giornata è la caduta dei favoriti, e possibilmente dei “giganti”: vincono le squadre meno fisiche, più piccole, che sulla carta non potevano aspirare a far punti pesanti. La Lituania, entrata nei minuti conclusivi sul +6, ha compiuto un suicidio perfetto, venendo punita sulla sirena: prima sconfitta per i padroni annunciati del girone D. Potrebbe però non pesare troppo per la conquista del primo posto, poiché la Repubblica Ceca non è riuscita ad avere la meglio sui padroni di casa della Lettonia: sospinti dal proprio pubblico, i ragazzi allenati da Bagatskis hanno sfoderato una prestazione corale di alto livello, laddove Veselý e compagni hanno fallito il primo vero test della loro campagna europea. Infine, come se le sorprese non fossero state già abbastanza, in serata è arrivata la prima vittoria estone dal 1993, frutto di un terzo quarto perfetto (6-22, con un Arbet scatenato). Domani la pausa, mercoledì si riprenderà con Belgio-Repubblica Ceca, Lettonia-Ucraina e il secondo derby baltico, Estonia-Lituania.

 

Lituania-Belgio

 
Primo quarto di marca lituana, secondo quarto col recupero belga; poi si procede a strappi, col Belgio che si fa trascinare da Matt Lojeski e scappa a +6 a nel terzo periodo, e la Lituania che restituisce il favore appoggiandosi a Valančiūnas, consolidando il proprio +6 con Mačiulis. Si entra nei due minuti conclusivi sul 74-68, e in soli 20 secondi il Belgio pareggia: tripla di Tabu su assist di Van Rossom, tripla di Hervelle su assist di Lojeski. E a quel punto a tutti viene il braccino: Mačiulis sbaglia sia da due che da fuori, infrazione di 24″, Tabu spadella, Lekavičius viene stoppato da Hervelle. Ancora errori: prima Lojeski, poi Kalnietis di là. Fino alla sirena: tiro della disperazione per Van Rossom, tap-in vincente di Matt Lojeski, migliore in campo con 9 su 14 al tiro (impressionante 70% da 2), 4 rimbalzi e 5 assist. Un Valančiūnas dominante (25 punti, 12 rimbalzi, 7 falli subiti) non può bastare se il trio Kalnietis-Mačiulis-Seibutis da fuori non la mette mai in 9 tentativi (1 su 13 di squadra). Da fuori, invece, il Belgio fa 11 su 26, ma 5 su 10 nel quarto conclusivo: al di là del tiro finale, è lì che l’hanno vinta.

LITUANIA-BELGIO 74-76 (20-12, 35-35, 54-57)

Lituania: Gailius ne, Jankūnas 13, Javtokas ne, Kalnietis 7, Kavaliauskas, Kuzminskas 7, Lekavičius 2, Mačiulis 4, Milaknis 2, Sabonis 10, Seibutis 4, Valančiūnas 25. All.: Jonas Kazlauskas.
Belgio: Bosco 2, De Zeeuw ne, Gillet, Hervelle 11, Lojeski 22, Mukubu, Mwema 10, Salumu ne, Serron, Tabu 16, Tumba 2, Van Rossom 13. All.: Eddy Casteels.
Arbitri: Emilio Pérez Pizarro (ESP), Petar Obradović (BIH), Sigmundur Herbertsson (ISL).

 

Repubblica Ceca-Lettonia

 
Cechi che ripartono da dove avevano lasciato ieri sera, e cioè con un gioco costante e implacabile, che aveva finito per schiacciare l’Ucraina; ma di fronte, stavolta, ci sono i padroni di casa della Lettonia, che hanno davvero un pubblico da sesto uomo in campo: durante un secondo quarto difensivamente e offensivamente impeccabile, concluso 11-23, Bertāns risveglia i suoi mettendo a segno 7 punti, un rimbalzo e 2 assist. Ma la chiave di volta è anche nel settimo, ottavo e nono uomo: la prestazione dei lettoni è corale, con nove uomini a referto (Peiners solo un minuto, a fine primo periodo) e a punti, 28 punti dei quali dalla panchina, contro i 9 (7 di Auda, 2 di Jelínek) dei cechi. Tolti Satoranský e Veselý, pessima prestazione al tiro, e se finisci a tirare i liberi col 46%, di partite ne vinci davvero poche. Gioisce la Lettonia, che nelle ultime due giornate aspetta Ucraina ed Estonia e può persino pensare al primo posto.

REPUBBLICA CECA-LETTONIA 65-72 (22-17, 33-40, 42-51)

Repubblica Ceca: Auda 7, Bartoň, Benda, Houška, Hruban, Jelínek 2, Pumprla 6, Satoranský 22, Schilb 11, Šiřina ne, Veselý 17, Welsch. All.: Ronen Ginzburg.
Lettonia: Bertāns 9, Bērziņš 11, Blūms 14, Freimanis 6, Janičenoks 6, Kārlis ne, Meiers 6, Mejeris 2, Peiners, Strēlnieks 11, Timma 7, Vecvagars ne. All.: Ainārs Bagatskis.
Arbitri: Milivoje Jovčić (SRB), Emin Moğulkoç (TUR), Marcin Kowalski (POL).

 

Ucraina-Estonia

 
Una vittoria che mancava da 22 anni: in una partita in cui Vene (fin qui il migliore) non è parso in palla, quando il pronostico sembrava già indirizzato verso Kiev, nel terzo quarto si è acceso Gregor Arbet. Ricucito il distacco nel giro di tre tiri e due minuti (da 40-30 a 40-38), il giocatore estone è stato un rebus irrisolto per la difesa ucraina, e al rientro dall’intervallo lungo ha spaccato la partita mettendo a segno metà del proprio bottino personale. La guardia-ala ha concluso con un ragguardevole 60% al tiro (9 su 15, di cui 5 triple) in 35 minuti di utilizzo. Tiit Sokk, vista la possibilità di fare il colpaccio, ha chiuso le rotazioni a otto soli uomini, il meno utilizzato dei quali (Vene) è stato su per 18 minuti; premiante anche la scelta di usare Kangur dalla panchina, per avere subito Talts caldo in partita. Se l’Ucraina invece ieri era stata troppo dipendente dall’asse Randle-Fesenko, oggi di fatto è dipesa solo da Randle (22 punti, 4 assist). Ma la sensazione che i buoi siano scappati è confermata dalla percentuale dal campo: col 37.5%, e con Fesenko che si prende solo tre tiri, i giochi sembrano definitivamente chiusi.

UCRAINA-ESTONIA 71-78 (15-14, 38-28, 44-50)

Ucraina: Fesenko 6, Korniyenko 8, Krutous ne, Lukashov, Lypovyy 7, Mishula 11, Pustovyi ne, Pustozvonov 4, Randle 22, Sizov, Tymofeyenko 3, Zaytsev 10. All.: Yevgen Murzin.
Estonia: Arbet 26, Dorbek ne, Hallik ne, Kangur 9, Keedus ne, Kurbas  5, S. Sokk 5, T. Sokk ne, Talts 10, Toome 3, Veideman 15, Vene 5. All.: Tiit Sokk.
Arbitri: Ilija Belošević (SRB), Eddie Viator (FRA), Amit Balak (ISR).

 

La classifica del girone D

 
5 Repubblica Ceca, Belgio, Lituania, Lettonia
4 Estonia
3 Ucraina

 

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