EuroBasket2015, il girone D (Riga)
È un girone “post-sovietico”: eccezion fatta per il Belgio, il raggruppamento di Riga comprende soltanto squadre di nazioni che un tempo erano oltre la Cortina di ferro. Tre squadre molto fisiche (Lituania, Repubblica Ceca e Ucraina), tre squadre più classiche (Belgio, Estonia e Lettonia). Sulla carta non c’è storia: il primo posto sembra prenotato dalla Lituania, nel girone decisamente più abbordabile del torneo. Sempre sulla carta, la seconda piazza è alla portata della Repubblica Ceca, mentre il Belgio dovrebbe seguirla a ruota. Mucchio selvaggio per il quarto posto: se lo giocano l’Ucraina, sesta due anni fa ma molto rinnovata, e una Lettonia con almeno 8 giocatori di medio livello; più indietro, l’Estonia potrà giusto provare a tendere qualche sgambetto.
BELGIO |
Albo d’oro: 15 qualificazioni su 39 edizioni; un quarto posto nel 1947.
Il roster: indecifrabile. Tre quinti del quintetto sono di livello, con il play Van Rossom, la guardia Lojeski e l’ala Hervelle, ma gli altri due probabili titolari, la stagionata ala piccola Mukubu e il centro Kevin Tumba, giocano nello Spirou Charleroi, squadra di media classifica in Belgio e che nella fase a gironi dell’ultima Eurocup ha collezionato quasi solo sconfitte. In panchina altre due conoscenze del campionato italiano, il piccolo Jonathan Tabu e il centro Maxime De Zeeuw, ma i giocatori in grado di tenere il campo in Europa finiscono qui. Una soluzione può essere il quintetto piccolo, con Tabu in campo e Lojeski da ala piccola.
Il punto debole: è una squadra di livello medio, con due-tre punte (van Rossum, Lojeski, Tabu, Hervelle) e poco più. Qualche protagonista c’è, ma manca il cast di supporto: per sfangarla avrà bisogno che dalle seconde voci arrivi almeno qualche acuto.
La stella: sicuramente Axel Hervelle, ala forte del Bilbao. Scelta numero 52 nel draft 2005 (primo belga nella storia), si è invece costruito una solida carriera europea in Spagna (due titoli nazionali e una ULEB Cup col Real Madrid). È chiamato sia a giocare in post basso, sia ad aprire il campo col tiro dalla media e da fuori.
Il coach: Eddy Casteels era già una istituzione per la pallacanestro belga, con tre campionati vinti (e altrettanti titoli di allenatore dell’anno), ma la notorietà maggiore l’ha raggiunta guidando proprio la nazionale: questa è la terza qualificazione consecutiva per un Belgio che, dagli anni Ottanta al 2009, si era qualificato una volta sola (nel 1993).
# | Giocatore | età | pos. | h | kg | pres. | Club |
4 | Lionel Bosco | 33 | P | 1.75 | – | 70 | Mons-Hainaut |
5 | Sam Van Rossom | 29 | P | 1.88 | 88 | 113 | Valencia (ESP) |
6 | Jean Salumu | 25 | AP | 1.93 | – | 12 | Ostenda |
7 | Axel Hervelle | 32 | AG | 2.04 | 113 | 128 | Bilbao (ESP) |
8 | Jean-Marc Mwema | 25 | AP | 1.95 | 100 | 56 | Anversa |
9 | Jonathan Tabu | 29 | G | 1.90 | 88 | 87 | Fuenlabrada (ESP) |
10 | Quentin Serron | 25 | G | 1.90 | – | 31 | Ostenda |
11 | Matt Lojeski | 30 | G | 1.98 | 91 | 16 | Olympiakos Pireo (GRE) |
12 | Wen Mukubu | 32 | AP | 1.98 | 95 | 56 | libero |
13 | Maxime De Zeeuw | 28 | AG | 2.04 | 108 | 88 | Nymburk (CZE) |
14 | Pierre-Antoine Gillet | 24 | AP | 2.00 | – | 48 | Ostenda |
15 | Kevin Tumba | 24 | C | 2.06 | 103 | 26 | Spirou Charleroi |
P = playmaker; G = guardia; AP = ala piccola; AG = ala grande; C = centro. Dati aggiornati al 1° settembre 2015. |
ESTONIA |
Albo d’oro: 5 partecipazioni su 15 possibili (tra 1940 e 1990 faceva parte dell’URSS); quinta nel 1937 e nel 1939.
Il roster: una squadra di figli e nipoti d’arte, se a Sten e Tanel Sokk (figli del CT Tiit Sokk) aggiungiamo anche Gert Dorbek (nipote di Aivar Kuusmaa). A parte questo tocco di colore, è una squadra quadrata, che pesca a piene mani dal Tartu Ülikool/Rock (eliminato nelle Top16 dell’ultima EuroChallenge) e ha giusto due o tre elementi che sono stati in grado di farsi valere all’estero: parliamo di Sten Sokk, Kangur e Vene, con quest’ultimo che si è guadagnato un posto da titolare con una estate piena di prestazioni convincenti (15 punti contro l’Italia, a Tbilisi). Deve sopperire alle mancanze tecniche con il gruppo e il gioco di squadra: il girone non è impossibile, ma la missione probabilmente sì.
Il punto debole: parliamoci chiaro, se non è il roster più debole della competizione, allora è il penultimo. Non è la panchina a essere corta, ma già il quintetto. E l’età media non è poi così bassa, segno che siamo già al massimo della maturazione.
La stella: per il futuro si potrebbe dire Sten Sokk, ma noi scegliamo il capitano Kristjan Kangur per le sue doti di equilibratore della squadra, per la mano morbidissima, per le doti da playmaker occulto e per la capacità di giocare ala grande tattica con quintetti piccoli e veloci.
Il coach: Tiit Sokk, playmaker medaglia d’oro olimpica a Seul (1988) quando giocava e c’era ancora il muro, padre di Sten e Tanel. Coach della nazionale dal 2004 (a parte una parentesi nel 2008), ha riportato l’Estonia all’Europeo dopo 6 tentativi a vuoto.
# | Giocatore | età | pos. | h | kg | pres. | Club |
4 | Rain Veideman | 23 | G | 1.92 | – | – | Kalev/Cramo |
5 | Tanel Sokk | 30 | P | 1.88 | – | – | Tartu Ülikool/Rock |
6 | Gert Dorbek | 30 | G | 1.93 | – | – | Tartu Ülikool/Rock |
7 | Sten-Timmu Sokk | 26 | P | 1.81 | – | – | Dinamo Mosca (RUS) |
8 | Janar Talts | 32 | C | 2.07 | – | – | Tartu Ülikool/Rock |
9 | Gregor Arbet | 32 | AP | 1.95 | – | – | Kalev/Cramo |
10 | Erik Keedus | 25 | P | 1.97 | – | – | Kalev/Cramo |
11 | Siim-Sander Vene | 24 | AP | 2.03 | – | – | Žalgiris Kaunas (LTU) |
13 | Joosep Toome | 30 | AG | 2.08 | – | – | Tartu Ülikool/Rock |
14 | Kristjan Kangur | 32 | AP | 2.01 | – | – | Varese (ITA) |
15 | Reinar Hallik | 31 | C | 2.08 | – | – | Rakvere Tarvas |
20 | Tanel Kurbas | 27 | G | 1.98 | – | – | Tartu Ülikool/Rock |
P = playmaker; G = guardia; AP = ala piccola; AG = ala grande; C = centro. Dati aggiornati al 3 settembre 2015. |
LETTONIA |
Albo d’oro: sempre qualificata (eccezion fatta per le edizioni 1995 e 1999, oltre a quelle tra il dopoguerra e l’indipendenza del 1991), è la più piccola nazione ad avere vinto un titolo (nel 1937, da paese ospitante).
Il roster: è una squadra strana, senza veri playmaker ma con due piccoli intercambiabili come Blūms e Strēlnieks, mentre sotto le plance giostreranno Freimanis e Bērziņš. A fare da raccordo tra piccoli e lunghi troviamo Kristaps Janičenoks, visto più volte in Italia, ala piccola cui è sempre mancato il classico soldo per fare una lira. Il rimpianto vero, però, è per le assenze: le ali Dāvis Bertāns e Ojārs Siliņš, e soprattutto Kristaps Porziņģis, centro dei Knicks che avrebbe aumentato non poco lo spessore sotto canestro. Curiosità per Dairis Bertāns (fratello di Dāvis), guardia di Bilbao che ha vestito la maglia degli Spurs nelle Summer League, e Jānis Timma, scelta n.60 (Memphis Grizzlies) nel draft di due anni fa. E poi la Lettonia è padrona di casa del girone, avrà il pubblico dalla sua, e sa che almeno il quarto posto è alla sua portata.
Il punto debole: sotto canestro i titolari sono di livello europeo, ma le riserve (Mārtiņš Meiers e il più dinamico Mareks Mejeris) non ci vanno neanche vicino.
La stella: fisico da playmaker ma tiro da guardia, Jānis Blūms giocherà la prossima stagione ad Avellino, dopo essere passato per Napoli sette anni fa. Capitano, tiratore di striscia, la Lettonia si affida alla sua foga e alla sua esperienza per cercare il quarto posto.
Il coach: Ainārs Bagatskis siede sulla panchina della Lettonia dal febbraio 2010. Da allora, tre qualificazioni agli Europei, con un confortante 11esimo posto due anni fa.
I convocati: #5 Mareks Mejeris, #6 Rolands Freimanis, #7 Jānis Blūms, #9 Dairis Bertāns, #10 Jānis Timma, #12 Kristaps Janičenoks, #13 Jānis Strēlnieks, #14 Kaspars Bērziņš, #19 Kaspars Vecvagars, #23 Haralds Kārlis, #31 Žanis Peiners, #33 Mārtiņš Meiers.
LITUANIA |
Albo d’oro: 13 partecipazione su 15 possibili (tra 1940 e 1990 faceva parte dell’URSS, nel 1935 e nel 1993 rinuncia); campione nel 1937, nel 1939 e nel 2003.
Il roster: non è più il tempo degli Jasikevičius o dei Šiškauskas, ma sotto canestro la Lituania conosce pochi rivali. Di Valančiūnas parliamo più sotto, ma dietro di lui il tonnellaggio è la specialità della casa, con Jankūnas, Javtokas e direttamente da Gonzaga University anche Domantas Sabonis, figlio di Arvydas. C’è un bel mix di esperienza e di volti nuovi: Seibutis, Mačiulis, Javtokas per la prima, portando avanti un rinnovamento che ha messo fuori gioco anche i gemelli Lavrinovič; e fuori i lunghi Pocius e Motiejūnas, ma soltanto per infortunio. Buona anche la presenza di giocatori polivalenti (Kalnietis sia play che guardia, Gailius e Milaknis sia guardia che ala). È impressionante come la formazione B di un paese da tre milioni di abitanti potrebbe tranquillamente qualificarsi lo stesso. E la formazione A, se trova la chimica giusta, è da primi quattro posti.
Il punto debole: non c’è lo Jasikevičius della situazione, e in regia si alterneranno Kalnietis (ottimo, ma non eccellente) e il 21enne Lekavičius. Altrimenti… Seibutis? Potrebbe essere un limite – oppure un’opportunità per qualcuno.
La stella: Jonas Valančiūnas, centrone dei Toronto Raptors (quinta scelta, 2011), 2 metri e 13 di concretezza. Di là dall’oceano, segna più di una volta su due, mette i liberi con l’80% di realizzazione, e tira giù quasi 9 rimbalzi a partita. In Europa, illegale.
Il coach: di Jonas Kazlauskas si sa tutto. Vincitore dell’Eurolega nel 1999 alla guida dello Žalgiris Kaunas, bronzo olimpico nel 2000 con la Lituania, medaglia d’argento due anni fa in Slovenia, tra le altre ha allenato anche Olympiakos e CSKA, oltre alla nazionale cinese.
# | Giocatore | età | pos. | h | kg | pres. | Club |
5 | Mantas Kalnietis | 28 | P | 1.96 | 92 | – | Žalgiris Kaunas |
6 | Deividas Gailius | 26 | AP | 2.00 | 94 | – | Lietuvos rytas |
8 | Jonas Mačiulis | 30 | AP | 1.98 | 98 | – | Real Madrid (ESP) |
10 | Renaldas Seibutis | 30 | G | 1.96 | 82 | – | Žalgiris Kaunas |
11 | Domantas Sabonis | 19 | AG | 2.08 | 105 | – | Gonzaga University (USA) |
12 | Antanas Kavaliauskas | 30 | C | 2.08 | 114 | – | Lietuvos rytas |
13 | Paulius Jankūnas | 31 | AP | 2.05 | 107 | – | Žalgiris Kaunas |
15 | Robertas Javtokas | 35 | C | 2.11 | 117 | – | Žalgiris Kaunas |
17 | Jonas Valančiūnas | 23 | C | 2.11 | 116 | – | Toronto Raptors (CAN) |
19 | Mindaugas Kuzminskas | 25 | AP | 2.05 | 98 | – | Málaga (ESP) |
21 | Artūras Milaknis | 29 | G | 1.95 | 90 | – | Unics Kazan (RUS) |
43 | Lukas Lekavičius | 21 | P | 1.80 | 76 | – | Žalgiris Kaunas |
P = playmaker; G = guardia; AP = ala piccola; AG = ala grande; C = centro. Dati aggiornati al 4 settembre 2015. |
REPUBBLICA CECA |
Albo d’oro: nata soltanto nel 1993, ha centrato la qualificazione soltanto nel 1999 (11esimo posto), nel 2007 (15esima) e nel 2013 (12esima).
Il roster: se la squadra femminile è tra le più quotate al mondo (sesta nel ranking FIBA), non lo stesso si può dire di una rappresentativa maschile che fino a oggi non è mai arrivata tra le prime otto. Sulla carta, però, non mancano fisicità, atletismo, talento ed esperienza: un mix che, dopo un girone eliminatorio alla portata, potrebbe potenzialmente portarla tra le prime otto del continente. Il quintetto base è da brividi: Satoranský-Welsch-Schilb-Veselý-Benda va dai due metri in su, come non si vede spesso. Se il quintetto è da primi otto posti, in panchina trovano posto specialisti (come la guardia tiratrice David Jelínek), giocatori di tipologia differente (un play classico, Jakub Šiřina) e buoni mestieranti in cerca di un’occasione (l’ala forte Patrik Auda, che ha studiato a Seton Hall).
Il punto debole: per una squadra che punta in alto, oltre il quintetto non c’è molto, e ciò che c’è è soltanto “usato garantito” (come Luboš Bartoň), eccezion fatta per Jelínek.
La stella: Jan Veselý non ha sfondato nella NBA (prima a Washington, poi a Denver), ma tornato in Europa è stato rivitalizzato da Obradović, e ha condotto il Fenerbahçe alla sua prima Final4 di Eurolega.
Il coach: ci si affida alle sapienti mani di Ronen Ginzburg. Già assistente della Polonia nel 2009 (bilancio di 2 vittorie e 4 sconfitte), per la prima volta ha per le mani tanto talento da far brillare in Europa.
# | Giocatore | età | pos. | h | kg | pres. | Club |
4 | Petr Benda | 33 | C | 2.03 | 100 | – | ČEZ Nymburk |
5 | Patrik Auda | 26 | AG | 2.06 | 107 | – | AZS Koszalin (POL) |
6 | Pavel Pumprla | 29 | AP | 1.98 | 94 | – | Obradoiro (ESP) |
7 | Vojtěch Hruban | 26 | AP | 2.02 | 85 | – | ČEZ Nymburk |
8 | Tomáš Satoranský | 23 | P | 2.00 | 95 | – | Barcellona (ESP) |
9 | Jiří Welsch | 35 | G | 1.99 | 85 | – | ČEZ Nymburk |
10 | Pavel Houška | 31 | C | 2.03 | 112 | – | ČEZ Nymburk |
11 | Luboš Bartoň | 35 | AP | 2.00 | 101 | – | libero |
12 | David Jelínek | 24 | G | 1.96 | 85 | – | Anwil Włocławek (POL) |
14 | Blake Schilb | 31 | AP | 2.00 | 95 | – | Galatasaray (TUR) |
16 | Jakub Šiřina | 28 | P | 1.86 | 78 | – | Opava |
24 | Jan Veselý | 25 | AG | 2.11 | 110 | – | Fenerbahçe Ülker (TUR) |
P = playmaker; G = guardia; AP = ala piccola; AG = ala grande; C = centro. Dati aggiornati al 3 settembre 2015. |
UCRAINA |
Albo d’oro: dal 1997 in poi, prima edizione cui ha partecipato, si è sempre qualificata (tranne nel 1999, nel 2007 e nel 2009). A EuroBasket2013 il suo miglior risultato, col sesto posto.
Il roster: due centri alti più di 2.15 ce li hanno in pochi, e l’Ucraina è tra queste. I limiti, però, potrebbero venire da chi non c’è: uno alla volta, si sono sfilati il play Pooh Jeter, la guardia Sergiy Gladyr, l’ala grande Sergiy Lishchuk, i centri Viacheslav Kravtsov, Oleksiy Pecherov e il giovane Oleksiy Len. Malgrado ciò, il tonnellaggio viene garantito da Kyrylo Fesenko e Artem Pustovyi. Con tutte queste rinunce, Murzin si è quindi visto costretto a optare per una squadra giovanissima, dall’ottimo potenziale ma ancora da testare a questi livelli. Novità di quest’anno è il playmaker Jerome Randle, che nel test contro l’Italia ha prima tenuto in piedi i suoi nella prima metà di gara, e poi ha chiuso i conti nei minuti finali. Si può pensare che Randle non è Jeter, e Fesenko non è Kravtsov o Len; ma il girone non è impossibile, e potrebbe esserci tutto lo spazio per una crescita partita dopo partita. Si gioca per il quarto posto.
Il punto debole: squadra giovanissima che in fase di preparazione ha comunque stupito, ma quando conta davvero l’inesperienza potrebbe pesare. Specie se all’esordio tocca subito la Lituania.
La stella: centro fisico (2.16 metri per 131 chili), Kyrylo Fesenko è una presenza tanto difensiva quanto offensiva. Ovviamente non ha grande atletismo, ma ha buone mani e discreta lettura per giocare il pick&roll. Se Randle riesce ad accenderlo, sarà una spina nel fianco per tutti.
Il coach: era Mike Fratello, che aveva portato l’Ucraina al sesto posto europeo e alla prima storica partecipazione a un mondiale, ma a giugno ha rinunciato; sostituito da Yevgen Murzin, coach del BC Goverla: a lui il difficile compito di mantenere lo slancio positivo di questi anni.
I convocati: Kyrylo Fesenko, Maksym Korniyenko, Pavlo Krutous, Denys Lukashov, Olexandr Lypovyy, Olexandr Mishula, Artem Pustovyi, Maksym Pustozvonov, Jerome Randle, Olexandr Sizov, Stanislav Tymofeyenko, Ihor Zaytsev.
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