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Milan, Mihajlović: “Salvo solo il risultato, giochiamo impauriti e senza personalità”

In seguito alla partita vinta per 2-1 al Meazza contro l’Empoli, Siniša Mihajlović si è presentato alla consueta conferenza stampa post partita. Queste le sue principali dichiarazioni:

L’unica cosa da salvare oggi è il risultato. Nient’altro. Fino a quando abbiamo preso gol abbiamo giocato bene, dopo il buio totale. Ho visto dei giocatori che avevano paura, prendevano palla e tornavano indietro, il nostro portiere ha toccato più palloni dei centrocampisti. Abbiamo lavorato bene in settimana, non mi spiego questa prestazione. L’anno scorso queste partite si perdevano, oggi abbiamo vinto solo grazie ai due giocatori che abbiamo in attacco. Questa è l’unica differenza.

Ognuno deve guardarsi dentro: so che serve tempo per cambiare la mentalità ma io di tempo non ne ho. Nel pre-campionato pensavo di essere a buon punto, dopo queste due partite devo rivalutare le mie sensazioni. Per ora mi prendo io le responsabilità, perché sono io quello che li allena e li manda in campo. 

Stiamo tornando indietro invece che andare avanti. Sicuramente è un problema psicologico. A centrocampo non ci siamo mai presi una responsabilità, abbiamo solo giocato indietro o ai lati: questa è mancanza di personalità e coraggio.

Bonaventura? Da quello che ho visto in settimana, Suso e Nocerino erano in forma. Bonaventura aveva problemi al ginocchio e ha saltato qualche esercizio durante gli allenamenti. Quando è entrato ha fatto bene. Comunque ripeto, nessuno deve sentirsi titolare. 

Io non chiedo la luna ai miei ragazzi, chiedo cose normali. Sono giocatori di Serie A: non gli chiedo di camminare sull’acqua, chiedo determinati movimenti che proviamo e che sanno fare. 

Se mi aspetto un innesto a centrocampo? Non parlo di mercato, non ho niente da dire. I giocatori che abbiamo a disposizione possono fare tutto ciò che chiediamo loro, lo hanno fatto in passato e lo hanno fatto anche in questo mese e mezzo con me. I ragazzi sono impauriti, per niente sicuri di loro stessi. Questo è il lavoro che io devo fare, non è facile, sono convinto di riuscirci ma devo farlo in fretta, di tempo non ce n’è.

Non c’è una regola per dargli una scossa. Ognuno di loro è diverso, ha il suo carattere; per ognuno bisogna trovare la medicina giusta. Io alleno in un modo, altri in un altro, questo non conta molto: la cosa fondamentale è che bisogna intervenire a livello psicologico.

Il derby? Si tratta di una partita particolare, sia noi che loro avremo tanti giocatori in nazionale. Il derby lo vince chi ha più coraggio e chi crede più in sè stesso. Noi abbiamo vinto i due derby in amichevole che non contano nulla, quindi dobbiamo vincere anche questo.

Balotelli? Giocherà quando sarà pronto e meriterà di giocare, quando si allenerà e si comporterà bene e farà tutto questo con continuità. Per ora lo sta facendo. Impiegarlo dietro le punte? Non è il suo ruolo, anche se in una situazione in cui bisogna recuperare posso pensare di utilizzare le tre punte.

L’esclusione di Honda? Suso si è allenato bene, in allenamento fa la differenza, ha la tecnica per saltare l’uomo e per fare il passaggio filtrante. L’allenatore sceglie in base a quello che vede in settimana.