Fantacalcio Serie A 2015/16: alla scoperta di… Gaspar Emanuel Iñíguez

Scovato in Argentina dalla famiglia Pozzo e mandato a farsi le ossa al Carpi, Gaspar Emanuel Iñíguez è uno degli ultimi arrivati nella nostra Serie A. Classe 1994, ruolo centrocampista centrale, l’argentino di Buenos Aires ricorda, sia fisicamente che calcisticamente, il nano uruguagio Walter Gargano, con la differenza che ha una castagna da fuori niente male. La sua esile struttura fisica (172 cm per circa 75 chili) non deve trarre in inganno: Iñíguez è un mastino davanti alla difesa, duro da superare e ruvido quanto basta nei contrasti con gli avversari. Il suo pezzo forte è proprio il suo far da schermo davanti alla difesa, ma non disdegna qualche sortita offensiva ed è abile a far da raccordo tra le due fasi. È dotato di discreta tecnica, bravo nel passaggio e possiede un destro davvero poderoso, che spesso sfodera da fuori area o su calcio piazzato. Avrà bisogno di tempo per farsi le ossa nel nostro campionato, ma i numeri ci sono tutti e non gli mancano di certo il temperamento e il coraggio, visto che nel 2013 entrò di faccia (avete letto bene!) su un avversario, perdendo tre denti e vedendosi sventolare davanti agli occhi un cartellino rosso. Per la serie: “oltre il danno, la beffa”!

Il ragazzo cresce calcisticamente nell’Argentinos Juniors e fa il suo esordio nel campionato argentino contro il Vélez il 29 ottobre 2011. Le sue qualità sono sotto gli occhi di tutti, tanto che persino il Barcellona si vede rifiutare un’offerta di circa due milioni di dollari, con i dirigenti dell’Argentinos che, inamovibili, credono ciecamente nel ragazzo e sperano di poterlo piazzare in futuro a cifre maggiori. Con la maglia del suo club mette assieme 84 presenze e segna due reti, guadagnandosi così qualche apparizione nell’Under 17 dell’Argentina. Nel luglio 2015 il grande salto verso l’Europa, destino comune per molti suoi connazionali calciatori: la famiglia Pozzo lo porta prima al Granada e poi al Carpi, in prestito fino al 30 giugno 2016.

Lo prendiamo al Fantacalcio? Per ora no. Il ragazzo ha qualità, non ci sono dubbi, ma al momento non assicura le giuste garanzie ed è meglio non affidargli le chiavi del proprio centrocampo. I motivi sono gli stessi che saltano fuori quando un giovane sudamericano arriva al battesimo della Serie A: avrà bisogno di tempo per ambientarsi in Italia e per calarsi nel tatticismo estremo del calcio italiano. Il suo temperamento (17 gialli per lui in Argentina), inoltre, ne sconsiglia un impiego da settembre: al massimo potrete annotare il suo nome e rispolverarlo alla prossima asta di riparazione.