Inizia in maniera decisamente perentoria al challenger di Manerbio Andrej Kuznetsov, testa di serie numero 2, che sconfigge in meno di un’ora il croato Antonio Veic con un doppio 6-2. Il russo, che vanta una vittoria a Wimbledon su David Ferrer, ottenuta quattordici mesi fa, al termine dell’incontro si è intrattenuto con il nostro inviato per una breve intervista.
Vittoria rapida e convincente. Come commenti la tua prestazione? Come sono le condizioni qui, e i campi?
Sono contento del mio approccio alla partita, che mi ha permesso poi di poter condurre l’incontro in maniera relativamente agevole. L’essere entrato deciso mi ha consentito di essere più sciolto, in una giornata dove comunque sentivo di poter offrire un ottimo livello di tennis. I campi non sono perfetti, purtroppo la terra è disposta in maniera irregolare e ci sono alcune zone di gioco scomode. Ma non mi lamento di questo, le condizioni erano le stesse anche per il mio avversario.
Come valuti la tua prima metà di stagione? Quali sono i tuoi obiettivi da qui a fine anno?
Nel complesso credo sia stato un 2015 fino ad ora positivo per me. Ci sono state alcune battute d’arresto evitabili, senza dubbio, ma rientra nell’ordine delle cose. Il mio obiettivo in questi mesi è di cercare di migliorare il mio ranking, che al momento mi costringe a giocare sempre le qualificazioni a livello Atp.
Un anno fa a Flushing Meadows hai raggiunto il terzo turno dando filo da torcere a Andy Murray. Come mai hai deciso di non ripresentarti negli Stati Uniti, pur dovendo passare dalle qualificazioni, e ti sei iscritto a questi challenger italiani sul rosso?
Ho optato per una programmazione di questo tipo per via di alcune esperienze negative del passato. Giocare le qualificazioni di un torneo dello Slam è molto duro e altrettanto rischioso, soprattutto se si tratta di New York o Melbourne, che implicano anche un viaggio dispendioso. Gli avversari sono di ottimo livello, quindi l’approdo in tabellone è tutt’altro che scontato, e basta una giornata negativa perchè ti trovi subito fuori, senza aver ottenuto niente, anzi. Ecco perchè ho scelto così quest’anno, e come ogni decisione non è detto sia quella giusta: spero comunque che alla fine si riveli fruttuoso l’essere rimasto in Europa.
Tra meno di un mese l’Italia vola proprio in Russia, a Irkutsk, per giocarsi un posto nel World Group 2016. Quali sono le attese per questo confronto? Temi l’Italia? Dopo aver saltato la gara con la Spagna di Vladivostok tornerai in squadra?
Senza dubbio l’Italia è favorita, soprattutto se ci saranno i vostri top player come Fognini, Seppi. Ma non serve che lo dica io, il ranking è abbastanza chiaro. Per quanto riguarda la mia presenza è ancora un po’ presto per parlarne: in ogni caso, se non sarò infortunato e il commissario tecnico riterrà opportuno chiamarmi, sarò ben felice di rendermi utile alla causa e provare in tutti i modi a riportare la Russia ai vertici del tennis mondiale, luogo che compete a una nazione di tale storia e tradizione.