Dopo la pausa estiva, la Formula 1 torna alle corse sul tradizionale circuito di Spa, nelle Ardenne. Gara in perfetto controllo per Hamilton che consolida la leadership nel mondiale, la Ferrari risale grazie alla strategia (ma Vettel viene tradito dallo scoppio della posteriore destra), mentre le Williams vengono tradite dai box.
Prima ancora della partenza, arriva la notizia: Kimi Räikkönen ha dovuto sostituire il cambio e il motore per i problemi tecnici visti in qualifica; montando un’unità motrice già usata, perderebbe soltanto le 5 posizioni dovute al cambio, e a seguito di nuove regole sulle penalizzazioni partirà direttamente 16esimo. La seconda notizia viene da Nico Hülkenberg, che non ha potenza sul motore: partenza abortita e nuovo giro di formazione, durante il quale a perdere potenza è la Toro Rosso di Sainz (partirà dalla pit-lane).
Niente aiuti al via, e a Spa il rettilineo che porta a La Source è di soli 265 metri: dopo la pole position di ieri, Lewis Hamilton sfila pulito dopo un’ottima partenza; perfetto Pérez (secondo), bene anche Ricciardo (terzo) e Vettel (sesto), pessimo Rosberg (quinto). Per quanto aggressivo sia, Pérez non riesce a insidiare Hamilton, e piuttosto deve fare attenzione a Ricciardo dietro di lui; dopo 5-6 giri, le Williams cominciano a palesare problemi con le gomme: Bottas cede la quarta piazza a Rosberg, e poi viene passato anche da Vettel, mentre Kvyat supera Massa al Raidillon.
Giro numero 7, team radio di Button: «Sembra che vi siate dimenticati di collegare le batterie!»; per l’inglese, 15esimo, si prospetta l’ennesimo gran premio di sofferenza. Ricciardo rientra ai box: sosta anticipata che gli permette di passare Pérez, che cambia gomme un giro dopo; tutto ciò dà spazio a Rosberg che sale in seconda piazza. Al giro 10 si fermano quasi tutti: Grosjean, Kvyat, Ericsson, Massa e Verstappen entrano tutti assieme, ma la confusione la fa il muretto di Bottas un giro dopo, quando si vede montata tre morbide, ma la gomma posteriore destra dura (probabile penalizzazione in arrivo).
Dopo un giro perfetto arriva la sosta di Rosberg, che riesce a rientrare davanti a Pérez e Ricciardo, quindi direttamente in terza piazza; Bottas non si ferma a cambiare le gomme, pensando di risparmiare un passaggio ai box nella prospettiva del drive-through che dovrà scontare). Le Ferrari allungano la strategia: Kimi rientra al giro 12, Vettel soltanto al 15esimo giro (e monta le dure).
Mentre a metà gara cominciano ad avvicinarsi nuvole sul circuito, si accende la lotta per il podio, con un Grosjean scatenato che sale fino alla terza posizione, seguito da Pérez, Ricciardo e Vettel (unico su gomma dura); alla Bus Stop, l’australiano perde completamente l’elettronica della macchina, che si spegne e lo costringe al ritiro proprio davanti al traguardo. Virtual safety car, e annesso mistero: mentre i tempi (e quindi i distacchi) dovrebbero essere congelati, Rosberg guadagna un secondo e mezzo su Hamilton, Vettel e gli altri sono più lenti di un paio di secondi.
Giro 31: «Perché mi fermate? Le mie gomme vanno ancora benone», «Se non ti fermi tu, lo farà Nico», ed ecco quindi il pit-stop di Hamilton, mentre l’ingegner Riccardo Adami dice chiaramente a Vettel che le gomme stanno ancora bene. La strategia del tedesco sarebbe quindi quella di una sola sosta (con ben 28 giri su gomme dure), a meno che nel finale non arrivi la pioggia; negli ultimi 8 giri Grosjean rompe gli indugi, tentando di riprendere Seb: in tre giri rientra in zona-DRS, e quando mancano meno di due giri al termine la posteriore destra di Vettel esplode. Il podio rosso sfuma a soli 11 chilometri dal traguardo.
Il finale quindi è scritto: mai in discussione la vittoria di Hamilton, Rosberg secondo (e non era scontato, dopo il botto nelle prove libere di venerdì), con Grosjean a completare il podio dopo una gara combattiva e corretta. Delusione per Vettel, autore di un GP giocato su una sosta sola, e grande prestazione anche per Kimi Räikkönen, settimo e protagonista di una rimonta perfetta dalla 16esima piazza.
RISULTATI GP BELGIO 2015
1. Hamilton Mercedes 43 giri completati
2. Rosberg Mercedes +0″2
3. Grosjean Lotus +37″9
4. Kvyat Red Bull +45″6
5. Pérez Force India +53″9
6. Massa Williams +55″2
7. Räikkönen Ferrari +55″7
8. Verstappen Toro Rosso +56″″0
9. Bottas Williams +1′01″0
10. Ericsson Sauber +1′31″2
11. Nasr Sauber +1′42″2
12. Vettel Ferrari 1 giro
13. Alonso McLaren 1 giro
14. Button McLaren 1 giro
15. Mehri Manor-Marussia 1 giro
16. Stevens Manor-Marussia 1 giro
Ritirati: Hülkenberg (Force India), Maldonado (Lotus), Ricciardo (Red Bull), Sainz jr. (Toro Rosso).
Classifica piloti: Hamilton 227, Rosberg 199, Vettel 160, Massa e Räikkönen 82, Bottas 79, Kvyat 57, Ricciardo 51, Grosjean 38, Verstappen 26, Pérez 25, Hülkenberg 24, Nasr 16, Maldonado 12, Alonso 11, Sainz jr. 9, Ericsson 7, Button 6.
Classifica costruttori: Mercedes 426, Ferrari 242, Williams 161, Red Bull 108, Lotus 50, Force India 49, Toro Rosso 35, Sauber 23, McLaren 17.