MondoPallone Racconta… Kovačić, Prosinečki ed il sogno Real

Nei giorni scorsi, un po’ a sorpresa, l’Inter ha ceduto il gioiellino croato Mateo Kovačić al Real Madrid per la consistente cifra di 35 milioni di euro. Il presidente Thohir ha dichiarato che la cessione è stata “forzata” per motivi legati al fair-play finanziario. Il centrocampista nato in Austria ha già dimostrato buoni numeri in Italia, ma deve ancora maturare. 24 anni fa, un altro talento croato di ottime prospettive arrivò al Real Madrid: Robert Prosinečki, che mantenne poco le promesse ma a suo modo ha comunque contribuito alla storia del calcio. I punti in comune tra i due giocatori sono diversi. Scopriamoli.

Origini lontane dalla Croazia

Robert Prosinečki, classe 1969, nasce a Schwenningen (Germania) da padre croato e madre serba. I suoi genitori erano gastarbeiter , ovvero lavoratori stranieri facenti parte di un programma diffuso negli anni ’60 e ’70 in terra tedesca. Robert iniziò a giocare nelle giovanili dello Stuttgarter Kickers prima di rientrare in Croazia nel 1979 con la famiglia. Mateo Kovačić, classe 1994, ha visto la luce in Austria, a Linz. I suoi genitori, di origini bosniaco-croate, erano giunti lì a causa della guerra. La sua avventura calcistica è iniziata proprio nel LASK Linz.

Inizi incoraggianti

Prosinečki debutta nella Dinamo Zagabria nella stagione 1986-87, bagnando l’esordio con un gol. Il suo allenatore, che poi ritroverà più avanti, è Miroslav “Ciro” Blažević. Il padre di Robert pressa il club per assicurare un contratto al figlio, ma è proprio Blažević ad opporre le maggiori resistenze: crede che Prosinečki non diventerà un calciatore vero. Ma in realtà, ai Campionati Mondiali Under 20 1987 con la Nazionale jugoslava, il centrocampista viene eletto miglior giocatore del torneo, nella squadra della “Generazione d’Oro” che conquista il primo posto. Sfruttando il momento, si inserisce la Stella Rossa Belgrado, che acquista il talento di origine tedesca. Conquista tre campionati ed una Coppa jugoslava: la vittoria clamorosa della Coppa dei Campioni 1990-91 lo impone all’attenzione internazionale. Mateo Kovačić rientra in Croazia nel 2007, quando ha tredici anni. Entra nel vivaio della Dinamo Zagabria, proprio come l’illustre predecessore. Dopo un grave infortunio avvenuto nel 2009, debutta nel massimo campionato croato nel novembre dell’anno successivo. Come per Prosinečki, è un altro personaggio di spicco del calcio jugoslavo a credere in Kovačić: è Vahid Halilhodžić. Batte il record di precocità per un marcatore della Prva HNL segnando il suo primo gol a 16 anni e 278 giorni. Nella stagione 2011-12 diventa titolare, contribuisce alla conquista di due campionati e due coppe nazionali, accumula esperienza nelle coppe europee. Ma nel gennaio 2013 viene ceduto all’Inter, in un affare complessivo da 15 milioni di euro.

Durante la finale di Coppa dei Campioni 1991

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prezzo alto, alte aspettative

La dirigenza interista intuisce le potenzialità del ragazzo, che giunge quasi da sconosciuto in Serie A. Nonostante qualche problema fisico, Kovačić gradualmente si inserisce nel calcio italiano mostrando ottime doti: visione di gioco, velocità negli inserimenti centrali, buon tiro, tecnica di grande qualità. Ad ogni modo, sebbene sia riconosciuto tra i più talentuosi giovani europei ed abbia alle spalle un Mondiale ed oltre venti presenze con la Croazia, Kovačić deve ancora crescere e maturare per diventare un giocatore davvero decisivo. Da qui la considerazione che i 35 milioni spesi dal Real Madrid, forse, non sono del tutto giustificati. Il futuro dirà se il sodalizio della capitale spagnola avrà visto giusto. Quando Prosinečki venne acquistato dal Real nell’estate del 1991, aveva appena vinto la Coppa dei Campioni e godeva di una visibilità invidiabile. Inoltre, aveva disputato alla grande il Mondiale di Italia ’90 da titolare nella Jugoslavia, venendo premiato come Miglior Giovane della rassegna iridata. Per tutte queste circostanze, la cifra di due milioni e mezzo di pesetas (al cambio attuale più o meno 15 milioni di euro) pagate dalle merengues, sembrò all’epoca congrua rispetto al valore del giocatore. Prosinečki però, tra problemi fisici ed atteggiamenti poco professionali, non riuscì ad incidere granché sui destini madridisti, stoppando di fatto la sua ascesa a soli 22 anni. Disperso nella prima stagione, decente nella seconda, meglio nella terza. Ad ogni modo, troppo poco per un giocatore di grande talento e dall’ingente prezzo. Robert venne ceduto dalla dirigenza spazientita nell’estate 1994, destinazione Oviedo. Il biondo centrocampista vestirà in seguito anche la maglia del Barcellona, militerà in Inghilterra e Belgio, disputerà altri due Mondiali con la Croazia diventando l’unico giocatore capace di segnare con due nazionali differenti nella Coppa del Mondo.

Con la maglia del Real Madrid

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prospettive per Kovačić

Tutti gli appassionati, e certamente egli stesso, si augurano che la prestigiosa avventura al Bernabeu faccia decollare la parabola di Mateo Kovačić, che in prospettiva potrebbe rivelarsi un ottimo investimento. Rappresenta senza dubbio una possibilità irripetibile per qualsiasi calciatore, una chance da non sprecare. Uno scenario in cui però si presenta da outsider, data la spietata concorrenza in una squadra di stelle come quella del Real Madrid. È anche vero che in una stagione molto lunga e densa di impegni, troverà certamente le occasioni per contribuire alla causa e giocare le sue carte. Avrà maggior fortuna dell’illustre predessore Robert Prosinečki ? In bocca al lupo.