C’era la consapevolezza, nel Sottoceneri, che sarebbe stata difficile, soprattutto all’inizio. Stampa e tifosi, sotto quest’aspetto, erano tutti d’accordo. Il presidente Renzetti, addirittura, aveva ipotizzato che il vero Lugano si sarebbe visto solo nel girone di ritorno, alla ripresa del torneo dopo la sosta invernale. Ma sei gol subiti sono tanti, specialmente per gli ambienti dell’esigente tifo luganese. E, dopo la dura lezione del Letzigrund, impartita dal GZ, le polemiche si sprecano. Qualcuno inizia a puntare il dito contro l’allenatore, colpevole (secondo questa tesi) di non avere ancora chiaro il livello tecnico del torneo, e le possibilità della rosa a disposizione. Certo, alcune scelte (Josipović schierato in attacco al posto di Rossini, per esempio) hanno lasciato perplesso qualche tifoso, così come l’insistenza nel puntare su Veseli. D’altro canto, l’allenatore, nella conferenza stampa del dopopartita, non è stato certo tenero nei confronti della squadra, accusata di non applicare in campo schemi e mosse provati e riprovati in allenamento.
Il dilemma è sempre lo stesso, e in Italia da anni divide gli appassionati: Zeman è o no un grande allenatore? E, soprattutto, gli schemi zemaniani sono alla portata di tutti, oppure solo di giocatori di livello tecnico superiore? Sotto questo aspetto, la partita di Berna contro lo Young Boys (che seguiremo per voi allo stadio) sarà un ottimo banco di prova: fermo restando che la filosofia di calcio del boemo non è certamente di facile apprendimento, lo scontro in trasferta contro una squadra ambiziosa (che si dibatte, però, in un momento di crisi, forse risolto con l’esonero dell’allenatore, non ancora sostituito) è il migliore banco di prova possibile, anche per vedere il carattere della squadra che, tutto sommato, anche a Zurigo qualche cosa di buono ha fatto vedere: 15 le conclusioni (delle quali 5 nello specchio della porta), 6 i corner battuti. Di negativo, le tante ingenuità, sia a livello individuale che collettivo, e forse anche un approccio mentale sbagliato. Certo, serve tempo: però qualche punto va fatto, prima che sia troppo tardi.
La squadra, nel frattempo, continua a lavorare duramente: ieri Zeman ha fatto allenare il gruppo sul campo sintetico, simile a quello che la sua squadra troverà a Berna allo Stade de Suisse. Due le sedute di allenamento previste per oggi, al mattino e al pomeriggio, tutte sulla superficie sintetica. Nel frattempo, è slittata ancora la decisione della Commissione disciplinare ASF (La Lega Calcio elvetica) sulla vicenda dei premi a vincere, che aveva coinvolto (tra gli altri) i giocatori bianconeri Djuric e Rossini, relativa alla stagione scorsa. L’avvocato Canevascini, legale ticinese esperto di diritto sportivo, è convinto della bontà delle proprie tesi difensive, ma mostra grande cautela. I giornalisti ticinesi, in via confidenziale, rivelano che, trattandosi del primo caso in assoluto, e non essendo chiarissimo il dettato dell’articolo 105 del regolamento di gioco dell’Associazione svizzera di calcio, le possibilità sono due: assoluzione, oppure punizione esemplare e draconiana. Niente mezze misure, insomma. E il tempo che sta impiegando la Commissione per decidere (i rinvii sono stati numerosi), rende l’idea di quanto sia difficile prendere una posizione. La sensazione, però, è che, trattandosi comunque di cose elvetiche, si vada verso la seconda, temutissima ipotesi. E le parole dell’avvocato Canevascini (“In caso di condanna, ricorreremo sicuramente”) sembrano andare in quella direzione. Staremo a vedere.
Più a sud, vicino al confine con la Penisola, le cose vanno decisamente meglio. Il Chiasso, sotto la guida attenta e prudente di Marco Schällibaum, è sorprendentemente in testa alla classifica della Challenge League, seppure in coabitazione con il Wil. L’inattesa sconfitta casalinga, nel tradizionale posticipo del lunedì, dello Sciaffusa (1-2 con il Winterthur) ha infatti impedito ai favoriti gialloneri di operare il sorpasso. Certo, l’obbiettivo è sempre lo stesso: una salvezza tranquilla. Però, la partita casalinga con l’ambizioso neopromosso Xamax darà un’idea più precisa delle ambizioni dei Momo.
Schällibaum ha smentito le voci che lo davano in procinto di passare sulla prestigiosissima panchina dello Young Boys, in sostituzione di Forte, appena esonerato. A Chiasso, però, sono consapevoli che, se arrivasse un’offerta concreta, l’allenatore non potrebbe che valutarla, con tutto ciò che comporterebbe, per il gruppo, l’eventuale abbandono della panchina rossoblù da parte del tecnico tigurino. A livello societario, in ogni caso, confermano che da Berna non sono arrivate telefonate o E-mail. La squadra, nel frattempo, si è rinforzata con gli arrivi di Salvatore Guarino (ticinese, ex Lugano) e, soprattutto, dell’ex nazionale azzurro Andrea Dossena che, nel programma di allenamenti, previsto per preparare la sfida con i rossoneri romandi, svolgeranno un lavoro differenziato. Da evidenziare che, per dopodomani, la Società ha invitato tutti i sostenitori, prima dell’incontro, a un aperitivo in musica, alle 18.30.