Stoccolma, il giorno dopo

Il giorno dopo un derby non è un giorno come gli altri, si sa. E la “fredda” Svezia, e Stoccolma, non fanno eccezione: persino la pagina Facebook ufficiale dell’AIK si lascia andare a un post di giubilo, che evoca l’ingresso in ufficio, questa mattina, dei fans, di fronte agli abbattuti tifosi della squadra rivale per eccellenza. I festeggiamenti dureranno poco, però: il torneo non si ferma per Ferragosto (nel Paese scandinavo le vacanze sono ormai un ricordo), e in programma c’è subito uno scontro di alta classifica, con il Djurgården che andrà a far visita all’Elfsborg, nella temutissima Borås Arena, dove quest’anno non ha ancora vinto nessuno. Il Göteborg riceverà al Gamla Ullevi l’Häcken nel derby, il Norrköping andrà a far visita al fanalino di coda Åtvidabergs, in un insidiosissimo testa-coda (ne sanno qualcosa i campioni uscenti del Malmö). I compiti più facili sembrano quelli dei biancocelesti di Scania, che se la vedranno nell’anticipo del sabato alla Svedbank Arena con il Gefle, e proprio dell’AIK, che incontrerà a Solna il Kalmar.

Già. l’AIK. Ieri è stata la vittoria del suo tecnico, Andreas Alm, uno dei migliori dell’Allsvenskan, sicuramente quello più duttile tatticamente. Non era facile: il  Djurgården ha giocato un ottimo primo tempo, in velocità, con buon possesso palla, puntando sulla qualità dei suoi uomini migliori davanti (Johnson e Mushekwi), supportati da quel Mrabti che a noi ha fatto veramente impressione per l’autorevolezza e la bontà delle giocate, tenuta presente la giovane età. In tutto questo, al 32′ i padroni di casa si sono trovati in dieci uomini per l’espulsione di Sonko Sundsbergs, costretto al fallo da ultimo uomo per un errore del centrocampista Blomberg. Alm, tuttavia, grazie anche al ritardo nell’inizio del secondo tempo per i fumogeni, ha preso una decisione coraggiosa: non ha tolto, come poteva sembrare logico, Bangura (che lo ha ripagato con la rete decisiva) per inserire un terzino, ma un centrocampista (proprio Blomberg), ha spostato Hauksson al centro della difesa lasciando a sinistra il capitano “Nisse” Johansson a contrastare (con difficoltà, perché non è rapidissimo) le folate offensive dei blucelesti, con le due punte avversarie che prediligono il gioco palla a terra.

Olsson, sulla panchina opposta, questa volta non è stato fortunato. Coraggiosa la scelta di fare esordire Luna (sostituito poi da Sebastian Andersson), ma i suoi bravissimi attaccanti, in questa occasione, non hanno finalizzato. Aver perso, per doppia ammonizione e praticamente in contemporanea dello svantaggio, Arvidsson, è stato un altro episodio fondamentale. Certo, nel primo tempo, undici contro undici, gli Järnkaminerna si sono fatti decisamente preferire, e questo è senz’altro un punto a suo favore. Il prossimo giro sarà a Borås: i commentatori svedesi non danno l’Elfsborg tra i favoriti, ma a noi continua a sembrare una delle compagini più attrezzate, perlomeno come outsider. In casa, poi, sul campo sintetico, ha dimostrato di non avere rivali. E l’AIK? Qualcuno, in Svezia, comincia a vederlo favorito, sicuramente i numerosi partecipanti a un sondaggio online messo in piedi da un noto giornale svedese. Dalla sua ha un ottimo attacco, alcuni giocatori che quest’anno stanno facendo la differenza  (il centrocampista nigeriano Etuhu, per esempio), il giovanissimo portiere Carlgren, già con grandi numeri, fresco campione europeo U21 con la sua nazionale, e un’ottima guida tecnica. Per contro, la difesa, se presa in velocità o pressata, va in crisi, e i tanti punti persi per strada sono lì a dimostrarlo.

Noi, invece, per ciò che abbiamo visto finora, restiamo sul tradizionale. Il Norrköping è la vera sorpresa del torneo, e bisognerà verificarne la tenuta: questa è la grande incognita. Spostandoci a ovest, Lennartsson, dopo la pausa di Midsommar, ha perso la solidità difensiva del suo Göteborg, che era stata la base sulla quale costruire un primato in classifica (5 punti di vantaggio sulla seconda) che sembrava non recuperabile. Però la squadra, seppure orfana di Lasse Vibe, ha i numeri per arrivare fino in fondo. E attenzione al Malmö: i campioni uscenti, che pochi giorni fa sembravano perduti (pareggio stentato con l’ultima in classifica, sconfitta secca in trasferta nei preliminari di Champions con eliminazione quasi certa), grazie anche al rallentamento delle squadre di testa, oggi sono ancora lì. La testa, in Scania, è ora sul doppio scontro con il Celtic che, in caso di risultato positivo, aprirebbe alla squadra l’accesso alla ricca fase a gironi di Champions League. Ma i ragazzi di Hareide, sicuramente, proveranno ancora a vincere, magari in rimonta. E sarebbe ancora più divertente degli anni passati.