Il Catania potrebbe ripartire dalla Lega Pro
Il Catania, dopo lo scandalo della combine che ha coinvolto la società siciliana nell’inchiesta “I treni del gol” e che ha portato alla sua retrocessione, potrebbe essere iscritto in Lega Pro con una notevole penalizzazione (si parla di 10 punti) e con la squalifica di almeno 5 anni all’ex presidente Nino Pulvirenti. Queste dovrebbero essere le sanzioni che la Procura Federale, nella figura di Stefano Palazzi, chiederà dopodomani ai giudici del Tribunale Figc di primo grado nel processo contro il club siciliano e gli altri tesserati coinvolti (Pablo Cosentino, Piero Di Luzio e Fernando Arbotti) .
Il Catania si salverebbe quindi dalla ripartenza in Serie D non grazie ad un patteggiamento, impossibile nei casi di illecito sportivo, e neanche con un accordo sulle sanzioni, reso impossibile in questo caso dai lunghi tempi decisionali, bensì grazie all’articolo 24 che prevede, in caso d’ammissione delle responsabilità e di collaborazione fattiva, la riduzione delle sanzioni. Pulvirenti ha ammesso le sue colpe sulle gare contestate e ha fatto i nomi dei giocatori avvicinati, collaborando con la giustizia: i suoi legali in tal senso hanno presentato un’istanza a Palazzi, richiamando proprio questo articolo e chiedendo un atto di clemenza.
La squadra siciliana, uscita dal calcio che conta dalla porta, potrebbe rientrare dalla finestra grazie alla pericolosa invasione di campo da parte del potere legislativo rispetto a quello esecutivo, mettendo in luce un’anomalia giuridica del nuovo codice di giustizia sportiva fresco di un anno e facendo storcere il naso a molti, se non peggio. E questa anomalia potrebbe fare giurisprudenza.